Sabato 06 Settembre 2025 | 15:04

Bari, la notte più bella col Palermo per volare: Moreno Longo affila le armi

 
ANTONELLO RAIMONDO

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ANTONELLO RAIMONDO

Bari, la notte più bella col Palermo per volare: Moreno Longo affila le armi

Il tecnico biancorosso: «Ci alleniamo per giocare partite così affascinanti e difficili». Sono le ultime chiamate di un campionato, come sempre, abbastanza illeggibile

Venerdì 11 Aprile 2025, 13:16

BARI - Un pizzico di leggerezza. Non superficialità, evidentemente. Ma leggerezza nel senso di ossigeno a livello mentale. Quello che mancava sia a Carrara che nella trasferta di Catanzaro, al netto di una prestazione di sostanza e di un risultato importante. Arriva il Palermo, che ci ha messo un bel po’ a ricordarsi di essere una «grande» ma che si presenta in Puglia col biglietto da visita di una squadra vicinissima alla quadratura del cerchio, risultati e prestazioni alla mano. E in questo tipo di partite serve un po’ di tutto. Coraggio, intensità, autostima, ordine, concentrazione. Anche un pizzico di sana incoscienza, perché no?

Sono le ultime chiamate di un campionato, come sempre, abbastanza illeggibile. Senza più margini di errore diventa tutto più bello. Moreno Longo affila le armi. Non ha cinquant’anni ma già tanto calcio nelle vene. Proverà a incidere, sapendo che da solo nessuno arriva al traguardo. È il momento, mai come ora, della condivisione. Calciatori e allenatore, il dovere di essere una cosa sola. Sull’altare del concetto di squadra, senza se e senza ma.

«Partita importante, a sei giornate dalla fine non può essere altrimenti, si lavora per giocare le gare importanti - le parole di Longo in conferenza stampa - se vuoi ottenere qualcosa di importante bisogna passare da questi incontri, deve essere un piacere giocarlo, una chance, deve essere vissuto con il mood giusto. È una responsabilità importante per cui abbiamo lavorato».

«Le turnazioni che potranno esserci diventano un’opportunità per tutti - dice l’allenatore interrogato sulla possibilità di alternare i disponibili - spero, come accaduto a Catanzaro, che i subentranti possano essere determinanti. In queste gare finali possono lasciare il segno anche quelli che hanno giocato poco. Il Palermo? È una squadra che avrebbe dovuto fare un campionato diverso sin dall’inizio. Dopo il mercato di gennaio ha trovato un finalizzatore come Pohjanpalo. Sappiamo il tipo di valore della squadra. Sarà un avversario che ti obbligherà a fare una grande partita».

Favilli ha rappresentato una delle note positive della trasferta in terra di Calabria: «Non lo scopriamo noi il suo valore. È un giocatore importante di questa categoria, che ha avuto il problema della continuità fisica di cui aveva bisogno. Per giocare di più deve essere in condizione. Se non fosse stato penalizzato dagli infortuni avrebbe giocato in Serie A. Finora ha avuto il minutaggio che è stato possibile alla luce delle sue condizioni».

Bari grande contro le grandi e piccola con le piccole. «Al di là del rammarico per non aver capitalizzato a pieno, ora siamo a fine campionato e dico che se è successo vuol dire che le mancanze hanno fatto parte del nostro percorso. Sul piano caratteriale, di gestione della gara abbiamo fatto male. Sono situazioni a volte anche difficilmente allenabili. Spero che la reazione di Catanzaro sia l’elemento di consapevolezza per la squadra». A Catanzaro c’è stato qualche cambiamento in difesa: «Sceglieremo i giocatori più adatti per la gara. Al di là di tutto ora sono tutti sullo stesso piano. Potenzialmente possono mettermi tutti in difficoltà. Sceglieremo i migliori per questo tipo di partita. Sono contento per Favasuli. Un ragazzo che ha sempre lavorato con umiltà e dedizione. Credo che il suo gol e la sua crescita non siano arrivati per caso. Ci mette tanto impegno, vuole migliorare e crescere. Quando c’è disponibilità, il lavoro paga. Se l’è meritato. Spero che questo gol gli dia autostima per assumersi più responsabilità negli ultimi 20 metri».

La cooperativa del gol (19 marcatori). Per sopperire alla mancanza di un bomber vero: «È un dato importante, perché sono tutti coinvolti nella manovra offensiva. Abbiamo bisogno dei gol di tutti. Se non hai il bomber devi attingere ai gol di tutti. Nel calcio di oggi sono pochissimi i calciatori che riescono a garantire grandi medie realizzative».

La pressione della gara contro il Palermo. «Credo che sia una partita dove vogliamo darci un’ulteriore risposta, bisogna rispondere presente, cioè affrontare la gara per i 95’ con l’atteggiamenti giusto, sia con l’episodio a favore o negativo bisogna stare dentro la gara, con coraggio, indipendentemente dai fattori esterni. Dobbiamo saperci isolare e abituarci alla nostra identità, senza dare spazio alla frustrazione; se abbiamo quel limite, vuol dire che non siamo ancora diventati squadra. Una squadra nei momenti positivi o negativi il bandolo della matassa non lo perde mai». Capitolo trequartisti: «Non mi sottraggo mai dalle mie responsabilità. Non sempre alcuni giocatori riescono ad esprimersi come vorrebbero. I ragazzi stanno cercando di lavorare al massimo per alzare il livello delle loro prestazioni. Vedo quello che stanno mettendo per far cambiare il giudizio, soprattutto per loro stessi, affinché possano incidere di più, con la qualità e l’atteggiamento giusto».

Dalle critiche feroci dopo Cararra alle buone risposte a Catanzaro: «Sappiamo che in Italia non esiste equilibrio. Si passa dalle stelle alle stalle facilmente. Credo che ogni partita c’è volontà, impegno per far sì che riesca tutto al meglio. Non voglio pensare che i miei calciatori abbiano voluto fare il secondo tempo di Carrara. Ma nello sport succede di non riuscire a reagire. L’intento è sempre fare il massimo». Dorval sembra aver perso smalto: «È calato a marzo da quando iniziato il Ramadan, quando ti alimenti diversamente e ti riposi poco. Questo gli ha tolto energie, ma fa parte di una cultura che va rispettata in pieno. Ci auguriamo che possa ritornare sui suoi livelli. Sappiamo quando possa essere importante per questa squadra».

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