LECCE-VENEZIA 1-1
Lecce: Falcone, Guilbert (68’ Veiga), Gaspar, Baschirotto, Gallo, Ramadani (54’ Berisha), Coulibaly (54’ Pierret), Helgason, Morente, Krstovic, Pierotti (54’ N’Dri). A disposizione: Fruchtl, Samooja, Rebic, Rafia, Jean, Banda, Burnete, Karlsson, Tiago Gabriel, Kaba, Sala. Allenatore: Marco Giampaolo.
Venezia: Radu 7, Candé 6, Idzes 6, Busio 6, Gytkjaer 6 (68’ Fina 6), Yeboah 6 (68’ Oristanio 6), Nicolussi Caviglia 6,5, Marcandalli 6 (73’ Ellertsson 6), Zerbin 6,5, Pérez 6 (81’ Doumbia s.v.), Carboni 5,5 (46’ Haps 6). A disposizione: Joronen, Grandi, Zampano, Condé, Bjarkason, Sagrado, Šverko, El Haddad. Allenatore: Eusebio Di Francesco.
Arbitro: Piccinini di Forlì.
reti: 50’ st Gallo (aut.), 65’ st Baschirotto.
Note: ammoniti Carboni, Baschirotto, Marcandalli, Pérez, Candé; 25.709 spettatori.
lecceIl Lecce non va oltre l’1-1 nello scontro diretto contro il Venezia ed esce dal «Via del Mare» fra i fischi dei suoi tifosi. Doveva essere una partita da non sbagliare, uno spartiacque fondamentale nella corsa per la permanenza in serie A, ma la squadra giallorossa ha evidenziato nuovamente luci e ombre, non senza un pizzico di sfortuna negli episodi, a partire dall’autogol di Gallo che ha aperto le marcature dell’incontro, passando per il palo di N’Dri che ha tenuto lo stadio col fiato sospeso nei minuti finali di gara.
Una partita approcciata bene dalla squadra di Marco Giampaolo, che nel primo tempo tiene bene il pallino del gioco e prova ad affacciarsi in avanti per creare i presupposti per il gol. Ci prova Ramadani con una conclusione dalla distanza e Krstovic con un paio di buoni inserimenti al centro dell’area di rigore, ma i tentativi si rivelano imprecisi. Il Venezia, di contro, riesce però a rendersi pericolo giocando di rimessa, tenendo sempre all’erta la retroguardia della formazione salentina. La ripresa si vive sul filo della tensione, anche in considerazione dell’importanza della posta in palio. L’inizio del secondo tempo, tuttavia, sorride al Venezia, che scende in campo con il giusto piglio e si spinge subito pericolosamente in avanti fino a trovare il gol del vantaggio.
Protagonista sfortunato è Gallo, che devia malamente nella sua rete una punizione tagliata sul primo palo dal lato destro del campo. Il Lecce sbanda un po’ una volta incassata la rete, ma poi trova la forza e il coraggio per riversarsi in avanti e trovare il pari. L’1-1 arriva grazie a Baschirotto, che sbuca bene di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo e devia in rete il pallone poco dopo lo scoccare dell’ora di gioco. Per il Lecce è una rete piuttosto emblematica quella del suo capitano, poiché si tratta del primo gol in campionato di un giocatore diverso da un attaccante.
Nella parte finale di gara, i giallorossi sfiorano il gol del 2-1 ma non riescono a smuovere l’equilibrio del match. L’occasione migliore finisce sui piedi di N’Dri, la cui conclusione dall’interno dell’area di rigore bacia la parte interna del palo e rientra in campo, camminando in maniera beffarda poco avanti rispetto alla linea di porta. Qualche istante dopo, va incredibilmente vicino alla doppietta personale Baschirotto, ancora con un colpo di testa dal centro dell’area, che costringe Radu a compiere un autentico miracolo. I minuti finali sono frenetici e il Lecce si riversa in avanti alla ricerca del colpo che varrebbe i tre punti, ma la giocata vincente non arriva. Al triplice fischio dell’arbitro i giallorossi sono coperti dai fischi del «Via del Mare» e dalla parte calda del tifo partono dei cori di contestazione nei confronti della squadra e della dirigenza, in particolare verso il responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino. Per il Lecce è inevitabilmente il momento più difficile del campionato: a sette partite dalla fine tutto è ancora in ballo in chiave salvezza, ma la sensazione è che i giallorossi si siano inceppati e il calendario non sembra davvero essere di conforto, a partire dalla prossima trasferta proibitiva sul campo della Juventus.