LECCE «A nove turni dalla conclusione del campionato, guardare il calendario o fare calcoli sarebbe un errore. Si tratta di dare tutto in ogni match, con l’obiettivo di raggiungere il traguardo. Questo vale sia per la bagarre di testa che per quella di coda». A parlare è Gianni De Biase, una lunga esperienza da calciatore, sul finire degli anni settanta e negli anni ottanta, con le maglie di Pescara, Brescia, Palermo e Lanerossi Vicenza, poi un cammino trentennale da allenatore sulla panchina, tra le altre squadre, di Spal, Modena, Brescia, Torino, Udinese, Levante, Alaves, Albania ed Azerbaigian. «Per quanto riguarda la lotta-salvezza, spero che il mio amico Giampaolo riesca a condurre in porto la nave Lecce - prosegue De Biase - Lo conosco da una vita. Se lo merita. I salentini stanno vivendo un periodo critico, in quanto hanno perso le ultime quattro gare e non vincono da sei, ma hanno tre lunghezze di margine dalla terz’ultima. Non sono molte, ma possono avere un peso specifico notevole, anche perché nei confronti dell’Empoli sono anche in vantaggio per quel che riguarda gli scontri diretti. La pausa è giunta al momento giusto per sistemare qualche aspetto e ripartire con rinnovato slancio».
De Biase ha visto all’opera il Lecce nella sfida interna persa per 3-2 con il Milan, dopo essere stato in vantaggio per 2-0: «Mi ha fatto una buona impressione sino allo sfortunato autogol di Gallo. È stato all’altezza dei quotati avversari, segnando due reti e rischiando il giusto in considerazione della cifra tecnica elevatissima a disposizione dei rossoneri. Poi la carambola fortuita che ha permesso al “Diavolo” di ridurre le distanze ha mutato l’inerzia del match. Una vera disdetta per i salentini, ma la loro prestazione è stata positiva». Tra i calciatori a disposizione di Giampaolo, ce n’è uno in particolare che ha colpito De Biase: «È Krstovic. Con i suoi gol, il montenegrino è nelle condizioni di trascinare il Lecce nell’ultima fase del torneo. Ha “fame”, “sente” la porta. Lotta, conclude. Ha già realizzato dieci reti e ne segnerà altre, tutte pesanti».
Da ex commissario tecnico dell’Albania, segue con interesse Medon Berisha ed Ylber Ramadani: «Il primo è giovane ed interessante. Il secondo è un punto fermo della nazionale delle Aquile. Nella stagione in corso, nel Lecce sta trovando poco spazio, ma nel 2023/2024 è stato tra i protagonisti della salvezza». L’analisi della corsa-permanenza si sposta sulle altre pericolanti: «Nel calcio nulla è scontato, ma penso che il Como non corra rischi. Contro il Milan ha dato spettacolo per 70’. Si esprime con la mentalità delle grandi squadre, ha qualità, sa tenere la palla ed affondare i colpi. Il Verona ha dato un colpo di coda fondamentale con il colpo messo a segno ad Udine nell’ultimo turno. Ha trovato solidità e tranquillità. Lo vedo lanciato verso la salvezza. Il rovescio della medaglia è costituito dal Monza che, a quota 15, non ha chance di evitare il declassamento».
Restano Cagliari, a quota 26, Lecce e Monza a 25, Empoli a 22 e Venezia a 20. «Ho seguito la gara dei lagunari contro il Napoli. Esprimono un buon calcio. Sono vivi. Ma non vincono dal 22 dicembre e, con sole 20 lunghezze messe da parte, per restare in A avrebbero bisogno di cambiare marcia in maniera decisa. Non sarà facile. Un’altra compagine in difficoltà è l’Empoli, impresa compiuta in Coppa Italia con la Juventus a parte. Ha iniziato il campionato a mille, ma ora non conquista il bottino pieno dall’8 dicembre e delle quattordici uscite seguenti ne ha pareggiate tre e perse undici. Nelle restanti giornate, per quel che conta il calendario quando si entra nel vivo della bagarre, avrà quattro scontri diretti interni e la trasferta in quel di Monza. Vedremo se saprà volgere questi match a proprio favore. Lecce, Parma e Cagliari vantano un margine minimo ma che potrebbe rivelarsi determinante. Eviterà il declassamento chi avrà maggiori energie sul piano atletico e mentale, ma sarà altrettanto importante la compattezza dell’ambiente inteso come gruppo atleti-società-tifosi».
In vetta l’Inter è a +3 sul Napoli ed a +6 sull’Atalanta: «I nerazzurri, passando a Bergamo, hanno dato una significativa dimostrazione di forza, ma i giochi sono aperti. L’undici diretto da Inzaghi è impegnato su tre fronti e non sarà semplice, pur con una rosa di altissimo livello, essere sempre al top. Partenopei ed orobici, dovendosi concentrare solo sul campionato, possono ancora dire la loro. A patto di non commettere altri passi falsi». Su quale compagine sia la grande delusione della massima serie, De Biase non ha dubbi: «Il Milan, che è nono pur disponendo, soprattutto a centrocampo ed in attacco, di enorme qualità».