Ogni volta che Gennaro Marzocca posa lo scarpino sul parquet sente quel piccolo tonfo rintoccare dentro, all’unisono con i battiti del suo cuore, ed a quel ritmo corre. E così, continua senza fine la sua storia d’amore col cuoio in miniatura. Il diciassettenne coratino, sordo dalla nascita, ma dalle doti spiccate d’atleta eccelso, gioca nel Bitonto Futsal, società ambiziosa, capolista in serie A2.
«Inizialmente - racconta l’imberbe calcettista - giocavo a calcio, ma grazie a mio padre che mi portava a vedere le partite del futsal, con il tempo mi sono appassionato a questo sport molto dinamico. Così, circa un anno fa ho deciso di lasciare il calcio e dedicarmi definitivamente a quello a 5». «Ho iniziato a giocare a calcio nella Virtus Corato - prosegue -, club del mio paese natio, da quando avevo 6 anni e non ho più smesso. A 15 anni sono andato a giocare nella squadra del Futsal Andria under 21 e poi a 16 anni nel Futsal Bitonto under 19, esordendo in prima squadra a gennaio e a febbraio, nella gara di campionato contro il Willy Green Technology ho segnato il mio primo gol. In passato, sono stato anche selezionato per giocare nel “Torneo delle regioni 2024”. Sempre nel 2024 ho avuto modo di giocare nella Nazionale FSSI (Federazione sport sordi italiani), indossando la maglia azzurra, e partecipando alle Deaflympics Futsal in Turchia».
E, dunque, oggi è la piccola stella del team guidato da Francesco Mancazzo e Vito Cozzella, all’ombra del Torrione Angioino: «A Bitonto mi trovo molto bene, mi sento rispettato, sia in campo sia fuori, sento di essere cresciuto tanto nel gioco quanto come persona. Con i miei compagni ho un bel rapporto, mi danno sempre consigli utili a migliorarmi e scherziamo molto. Anche con i tecnici ho un buon rapporto e i tifosi sono sempre pronti a supportarmi», sorride Rino. «Per me la parola “giocare” ha due significati. Il primo sicuramente è divertirmi liberando la mente da tutto ciò che è esterno. Il secondo è concentrarmi sulle strategie possibile affrontando tutte le sfide con l’obiettivo di vincere. Da grande spero di diventare un grande calciatore e continuare ad essere una brava persona che si impegna per i suoi obiettivi anche nel mondo del lavoro», quasi si inorgoglisce. E, insieme al pallone, coltiva la passione per i libri: «La scuola e lo studio per me sono importanti perché mi aiutano a crescere come persona incrementando le mie conoscenze e competenze ed è un ottimo modo per socializzare». «Mi auguro che la mia storia sia di incoraggiamento a tanti ragazzi che potrebbero pensare di non farcela a causa di difficoltà di vario genere. La parola chiave è sacrificio per raggiungere i propri obiettivi. Mettercela tutta e non mollare mai. Ascoltare con umiltà i consigli di chi ha più esperienza e farne sempre tesoro», raggiante conclude Rino Marzocca, virgulto eccelso del futsal che vince ogni giorno tutti pregiudizi e stereotipi, che, invece, mettono kappaò tanti cosiddetti normodotati.