Bologna-Lecce1-0
BOLOGNA (4-2-3-1): Ravaglia n.g.; De Silvestri 6 (37’ st Posch s.v.), Beukema 6, Lucumi 6, Miranda 6,5; Freuler 6 (37’ st Ferguson s.v.), Moro 5,5 (12’ st Urbanski 6); Orsolini 7, Odgaard 5,5 (11’ st Dallinga 6), Ndoye 6; Castro 6 (23’ st Fabbian 5,5). A disposizione Skorupski, Bagnolini, Holm, Pobega, Karlsson, Illing-Junior, Casale, Corazza, Dominguez. Allenatore Italiano.
LECCE (4-5-1): Falcone; Guilbert (11’ st Pelmard), Gaspar, Baschirotto, Gallo; Pierotti, Ramadani (42’ st Rebic), Rafia (30’ st Pierret); Dorgu (41’ st Sansone), Krstovic, Banda (11’ st Coulibaly). A disposizione Fructhl, Samooja, Borbei, Jean, McJannet, Oudin, Kaba, Morente. Allenatore Gotti.
ARBITRO: Collu di Cagliari.
RETE: 40’ st Orsolini.
NOTE:recupero: 1’ pt, 3’ st. Ammoniti Urbansky, Pelmard, Ndoye, Gaspar.
BOLOGNA - Sfuma al 40’ della ripresa il pareggio che il Lecce aveva saputo costruire sino a quel momento sul terreno del Bologna. A punire il team salentino il «solito» gol firmato da Orsolini, giunto alla quinta rete personale rifilata alla formazione giallorossa nella propria carriera. Insomma, una vera e propria «bestia nera». La rete viene propiziata da un perfetto cross a centro area di Miranda, sul quale Gallo sbaglia la lettura e si fa anticipare da Orsolini (imbrigliato egregiamente dal palermitano in tutte le altre situazioni), abile a mandare alle spalle di Falcone con un preciso colpo di testa.
Per il resto, il Lecce si dimostra compatto, «corto», attento e pronto su tutti i duelli, abile a chiudere gli spazi. Recupera la sfera e prova a rilanciare il gioco di rimessa. Ma è in fase di costruzione che pecca enormemente nella gestione della palla. I giallorossi sono arruffoni nelle ripartenze e non sono lucidi al momento dell’ultima giocata, della conclusione o del passaggio che potrebbe determinare qualcosa di importante.
Dal 75’, in poi, inoltre, sotto la pressione dei felsinei, il Lecce abbassa troppo il proprio baricentro ed il Bologna si catapulta in massa nella metà campo ospite, gettando le basi per il gol che gela i circa mille supporter giunti allo stadio «Renato Dall’Ara» dal Salento e dal centro-nord.
Un vero peccato perché, sul piano della solidità difensiva, la continuità rispetto alle sfide disputate con Napoli e Verona si nota e portare a casa un punticino sarebbe stato un gran bel colpo, considerata la caratura dei rivali di giornata. Invece, gli emiliani tornano al successo dopo sette mesi e si impongono per la prima volta in stagione, mentre i salentini restano a bocca asciutta per la quinta volta in sei match giocati in campo avverso e non trovano la via della rete. Questo continua ad essere un problema molto grave in ottica-futura.
Invece di confermare in blocco gli undici schierati dal primo minuto nella vittoriosa gara con il Verona, come avevano ipotizzato la maggior parte degli addetti ai lavori, Gotti sorprende tutti, optando per una novità, mandando in campo Pierotti invece di Coulibaly ed optando per un sistema di gioco molto più vicino al 4-5-1 che al 4-3-3. Davanti al portiere Falcone agiscono Guilbert, Gaspar, Baschirotto e Gallo, mentre a centrocampo operano, da destra a sinistra, Pierotti, Dorgu, Ramadani, Rafia e Banda, mentre Krstovic è il centravanti.
Dopo essere stato impiegato da esterno basso ed alto, sia a sinistra che a destra, Dorgu viene utilizzato accanto a Ramadani: l’ennesimo ruolo ricoperto dal ventenne danese.
Il Lecce si fa pericoloso al 21’, con Pierotti, che non arriva di poco alla deviazione vincente su cross di Dorgu, ed al 31’, quando va in rete con Rafia, ma Collu annulla giustamente la marcatura per un pestone di Dorgu a Lucumi. Nel finale, il Bologna crea due occasionissime. Al 41’, Falcone respinge come può un pallone deviato fortuitamente da Ramadani e Freuler, da due passi, “ciabatta” alle stelle. Al 46’, sugli sviluppi di un corner, Castro “incorna” con forza, ma il portierone giallorosso salva d’istinto.
Nella ripresa, l’unica emozione è costituita dal gol che decide il match.