LECCE - A Bologna, il Lecce proverà a proseguire lungo il percorso iniziato a Napoli (dove, pur perdendo, ha sfoderato una prova fatta di tenacia, compattezza, ordine) e proseguito nel match interno vinto martedì con il Verona (nel quale ha fatto la partita con sagacia, grande attenzione e la ferma determinazione a conquistare tre punti fondamentali nell’economia della stagione).
Insomma, oggi, alle 15, presso lo stadio «Renato Dall’Ara», la squadra salentina cercherà di confermare i progressi fatti registrare negli ultimi 180’, comportandosi bene nella sfida con lo schieramento felsineo, in una gara tradizionalmente ostica per l’undici giallorosso.
I precedenti legati alle sfide tra i due team andate in scena in campionato all’ombra delle Due Torri (23 in totale, di cui 15 in serie A e otto tra i cadetti), infatti, raccontano di appena 3 successi del Lecce contro 13 del Bologna e 7 pareggi, con 22 gol realizzati e 40 incassati. A questo si aggiunga che il complesso rossoblù, classificatosi in quinta posizione al termine del torneo 2023/2024, è uno dei cinque che rappresentano l’Italia in Champions League, il che significa che vanta una caratura nettamente superiore a quella dei giallorossi.
Sino ad oggi, però, soprattutto tra le mura amiche, il Bologna non ha certo brillato, tanto che non ha ancora vinto, pareggiando quattro incontri su quattro. Il cambio di allenatore, con il passaggio dai metodi e dalle idee di Thiago Motta a quelli di Vincenzo Italiano, non sembra essere stato metabolizzato del tutto, con gli emiliani che si sono espressi a corrente alternata.
Il rovescio della medaglia è costituito da un Lecce che, in campo avverso, nelle cinque sfide passate in archivio, ha ottenuto solo un punto e non ha messo a segno nemmeno un gol, avendo però sin qui affrontato solo rivali che battagliano nella prima metà della graduatoria.
Al di là delle considerazioni sugli avversari di giornata, però, nel complicatissimo campionato di massima serie 2024/2025 (con nove formazioni comprese tra gli 11 punti dell’Empoli ed i 6 del Genoa ed addirittura con sette team che sgomitano tra le 9 lunghezze di Parma, Verona, Como e Cagliari e le 8 di Monza, Venezia e Lecce), per salvarsi bisognerà trovare il modo di strappare dei risultati positivi anche nelle sfide più difficili.
Senza tralasciare il fatto che il Bologna, nonostante si cimenti in Champions, o forse anche a causa della partecipazione alla massima competizione continentale che comporta un dispendio notevole di energie fisiche e mentali, è attestato a quota 12 (con l’incontro con il Milan da recuperare) e, al momento, è appena undicesimo, primo del gruppo che occupa la seconda metà della classifica.
Risultato a parte (ma raggranellare anche un solo punto sarebbe importantissimo), oggi al Lecce si chiede in prima battuta di confermarsi, rispetto agli ultimi 180’, per quel che riguarda l’atteggiamento, la convinzione, la solidità, la dedizione alla causa e la predisposizione alla lotta. Tutte caratteristiche determinanti per un complesso che è chiamato a battagliare sino in fondo per la permanenza, in un contesto complicatissimo come quello rappresentato dal campionato in corso, nel quale non i intravede nemmeno una «cenerentola».
In aggiunta, si spera che le tre lunghezze messe in saccoccia con il Verona possano contribuire a dare maggiore tranquillità al gruppo, onde permettergli di restare lucido nei momenti di difficoltà. Aspetto che, ad intermittenza, ha lasciato a desiderare. Anche se il Bologna non è quello della passata annata agonistica, Federico Baschirotto e compagni dovranno fare tesoro di quanto accaduto al «Dall’Ara» nel campionato scorso, quando sbagliarono del tutto l’approccio al match, passarono in svantaggio in avvio e non si raccapezzarono più, collezionando errori su errori e sfoderando una prestazione deludentissima, una delle peggiori del torneo 2024/2025.
A differenza delle vigilie degli altri turni, ieri mister Luca Gotti non ha effettuato la tradizionale conferenza stampa prepartita.