Sabato 06 Settembre 2025 | 11:17

Gerson scuote il Bari: «Longo ha tanto da fare»

 
Pierpaolo Paterno

Reporter:

Pierpaolo Paterno

Gerson scuote il Bari: «Longo ha tanto da fare»

«Squadra lenta, difesa ferma. Troppo brutto per essere vero»

Martedì 20 Agosto 2024, 12:00

BARI - Brasiliano di origine, barese di adozione. Nelle vene di Gegè Gerson, colonna nel centrocampo dell’allora As Bari fine anni ‘80, scorre sangue biancorosso. All’alba delle sue 57 primavere ed oggi responsabile tecnico della Virtus Palese, segue le vicende dei galletti senza mai perdersi una partita al «San Nicola». Sabato scorso, come di consueto, occupava il suo posto in tribuna ovest. Al suo fianco il figlio 36enne Piero e la nuora. Un siparietto familiare all’interno di un quadro incorniciato da oltre ventimila tifosi per la prima in campionato del Bari contro la Juve Stabia. Esordio amaro reso ancora più doloroso dall’epilogo negativo del match: «È sempre un’emozione trascorrere del tempo al San Nicola - esordisce con un filo di commozione -. Ricevo l’invito ed esserci è sempre un piacere per un ex calciatore che penso abbia dato tanto al Bari, anche in serie A».

L’occasione è buona per unire l’utile della professione attuale al dilettevole del tifo per la squadra del cuore: «A Palese seguo i ragazzini della Virtus dal punto di vista tecnico, come responsabile dell’attività di base. La tecnica è fondamentale, viene prima di tutto. Per gli allenamenti lavoro sui rudimenti del futsal. Serve per imparare a giocare nello stretto. In Sudamerica si fa così da una vita. Quando fai un contropiede davanti alla difesa avversaria, devi avere giocatori capaci di fare un certo tipo di movimento». Di riflesso, l’analisi competente della sfida alle “vespe” di Pagliuca: «Avevo visto giocare la Juve Stabia già l’anno scorso. Ha fatto pochi e mirati acquisti rispetto al vecchio organico. Era motivatissima per il battesimo in B. Il Bari ha sofferto tanto, soprattutto rispetto al migliore posizionamento dell’avversario in campo. I campani sapevano bene cosa fare. Longo deve lavorare su molti aspetti. Ho visto un Bari molto lento, esposto alla velocità dei contropiedisti campani. Oggi nel calcio, per l’85 per cento, le partite sono decise da palle inattive. Il secondo gol che abbiamo preso è incredibile, nato da un chiaro problema di marcature. In area non si marca mai a zona, ma a uomo. Se perdi l’avversario, non lo prendi più. Non vale solo per i difensori, ma per tutti i componenti della squadra».

Tutti chiamati in causa. Compresi gli uomini dalla cintola in su. In tal senso, desta qualche interrogativo il centrocampo del Bari con due mediani (Maiello-Benali) non sempre irreprensibili nella fase di rottura: «Dall’altra parte - la lettura di Gerson - c’erano bravi palleggiatori. Arrivavano prima su quasi tutti i palloni. La scelta tattica di Longo è stata dettata dal fatto di coprirsi. Più che il modulo, bisogna cambiare l’atteggiamento. Credo lo abbia sottolineato anche il mister a fine gara. Loro erano più presenti e arrivavano prima. Un trequartista nello scacchiere biancorosso? Ne servirebbe uno di qualità. Ma, insisto, il modulo dipende dai giocatori a disposizione. Se mancano elementi di spinta, mi copro e gioco in maniera più modesta. Se invece ne dispongo di altri di qualità, posso fare la differenza e osare di più».

Al di là degli uomini, il discorso sull’opera di potenziamento del gruppo prende una piega generale. Ma comunque efficace: «Il mercato lo aspettiamo da tempo. Le altre squadre del torneo sono già meglio definite. Mi auguro che si possa fare qualcosa in più, in una B molto tosta e in cui non puoi improvvisare nulla. Se ti ritrovi in una posizione di classifica delicata, rischi grosso. Mi auguro che presto possano farsi degli interventi». Se lo merita una piazza all’altezza di altri palcoscenici: «I tifosi del Bari - conclude Gerson - sono passionali, non mollano mai. È davvero bello vederli sugli spalti. Sono l’ossigeno in più, soprattutto in trasferta. Il dodicesimo giocatore in campo, meglio di tante tifoserie di A».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)