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Calcio, le prime volte del Bari: qualcosa sta cambiando

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Calcio, le prime volte del Bari: qualcosa sta cambiando

Di Cesare e compagni non avevano mai segnato due gol nella stessa partita e non era mai riuscita la rimonta dopo lo svantaggio

Martedì 31 Ottobre 2023, 14:12

BARI - 63 giorni, sette pareggi, una sconfitta, un cambio di allenatore. Ecco il tourbillon che ha attraversato il Bari prima di riassaporare il gusto della vittoria. Il successo in campionato mancava dallo scorso 26 agosto, grazie al blitz di Cremona. Evidentemente i viaggi in Lombardia portano bene ai biancorossi che domenica scorsa a Brescia hanno ritrovato il sorriso. Una boccata d’ossigeno puro per i Galletti, impelagati in una classifica che si stava pericolosamente accorciando verso il basso. I tre punti incamerati al «Rigamonti», invece, proiettano i pugliesi esattamente a metà graduatoria, con un rassicurante margine sui playout (sei lunghezze) e due gradini da salire per ritrovarsi in zona playoff, ovvero l’obiettivo stagionale (minimo) fissato dalla società.

TANTE «PRIME VOLTE» - Ma c’è di più nel colpaccio centrato in casa delle Rondinelle. Innanzitutto, per la prima volta dal suo ritorno in serie B, il Bari ha ribaltato un risultato. Nella gestione Mignani, più volte Di Cesare e compagni erano stati in grado di riacciuffare gli avversari passati in vantaggio, ma sempre fermandosi al pareggio. Una dinamica che è avvenuta in ben quattro circostanze anche nel corso dell’attuale torneo: a Pisa (da 0-1 a 1-1), in casa con il Catanzaro (da 1-2 a 2-2), a Parma (da 0-1 a 1-1, salvo poi perdere 2-1), a Reggio Emilia (da 0-1 a 1-1). Mai, però, i biancorossi avevano colto un risultato pieno partendo da una situazione sfavorevole. In tal senso, la prova di Brescia fa ben sperare: pur in un frangente complicatissimo, la squadra non si è accontentata di raddrizzare il match, ma è andata in caccia (con successo) del colpo pieno. Da inizio torneo, inoltre, i Galletti non erano mai stati in grado di segnare più di una rete all’interno degli stessi 90’: limite gravissimo che si rifletteva nella statistica dei gol segnati.

Contro i biancazzurri, invece, sono arrivate due marcature che portano i bersagli centrati a quota undici, alla perfetta media di uno a partita. Il problema offensivo non è risolto, ma almeno si intravede una prospettiva. Si è sbloccato, infine, Francesco Vicari: alla 48esima presenza in campionato nel Bari, il 29enne difensore ha trovato l’acuto in area avversaria. Il centrale è il sesto marcatore diverso tra i pugliesi: in attesa di trovare un bomber di riferimento (lo scorso anno fu Cheddira, mentre ora a quota due reti ci sono Sibilli, Nasti, Koutsoupias e Diaw), i Galletti sfruttano il collettivo: la retroguardia è al secondo contributo in fase realizzativa, dopo il gol di capitan Di Cesare, contro la Reggiana.

MARINO IL «TRASFORMISTA» - È stata anche la prima vittoria colta da Pasquale Marino da allenatore biancorosso. Una gioia cercata anche con le invenzioni del tecnico siciliano che, in soli 90’, ha ruotato diversi assetti di gioco. Partito con il 4-3-1-2, il mister di Marsala ha cambiato radicalmente volto ai suoi passando ad un 3-5-2 che si trasformava spesso in 3-4-1-2, a seconda della posizione di Sibilli, mezzala con licenza di agire da trequartista puro.

Ad ogni modo, un atteggiamento tattico molto differente rispetto al 4-3-3 con cui ha iniziato la sua avventura nel Bari, in occasione dell’incontro con il Modena. In origine si pensava che Marino dovesse conferire alla squadra proprio una serie di sicurezze tattiche, spingendo anche qualcuno degli interpreti ad adattarsi alle sue idee. L’impressione, invece, è che il nuovo tecnico voglia ampliare le conoscenze del gruppo, provando più sistemi per poi scegliere quello più adatto a seconda dell’avversario o delle situazioni che si creano in campo. Pertanto, la coppia offensiva Nasti-Diaw non rappresenta necessariamente una traccia per il futuro, esattamente come la difesa a tre potrebbe non essere la traccia che scandirà anche i prossimi impegni. Una cosa, però, è certa: il tecnico siciliano partirà sempre da chi gli assicura maggiori garanzie sul piano della brillantezza e della tenuta. Troppo importante, nella sua idea, avere corsa, ritmo, intensità ed energie da spendere in un calcio aggressivo. In attesa che l’intero organico si allinei su una condizione migliore, Marino sceglierà i più in forma e su di loro tarerà l’assetto più funzionale.

MISSIONE SAN NICOLA - La prossima missione sarà sbloccarsi nello stadio di casa. Ed infrangere un tabù che si protrae dallo scorso due giugno (vittoria per 1-0 contro il Sud Tirol nella semifinale di ritorno dei playoff). La stagione in corso, invece, è cominciata con la pesante sconfitta in Coppa Italia contro il Parma per poi proseguire con cinque pareggi di fila in campionato (contro Palermo, Cittadella, Catanzaro, Como e Modena). Inanellare un’altra affermazione infonderebbe al cammino biancorosso una decisa sterzata. Per riuscirci, però, occorrerà superare la strana sindrome che, negli ultimi quattro match interni, ha visto i baresi farsi puntualmente raggiungere una volta passati in vantaggio. Sbloccare la contesa va benissimo: a patto di portare la missione fino in fondo.

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