LECCE - Il Lecce adesso va di corsa. La straordinaria vittoria casalinga conquistata contro la Lazio con il risultato di 2-1 ha rappresentato il terzo successo consecutivo e il quarto risultato utile di fila in campionato per la formazione giallorossa. Nelle ultime cinque partite soltanto Juventus, Inter e Napoli sono riuscite a conquistare più punti della compagine salentina, che adesso ha iniziato ad alzare il ritmo nella parte destra della classifica. Il Lecce si trova al dodicesimo posto in graduatoria, con 18 punti conquistati in 16 partite giocate. Un dato straordinario e a suo modo storico, perché per trovare un Lecce del passato che è riuscito a fare meglio in serie A rispetto alla squadra attuale bisogna tornare indietro alla stagione 2004/05, quando il Lecce allora allenato da Zdenek Zeman aveva 21 punti dopo le prime 16 uscite. E contro lo Spezia, nella sfida che si giocherà in terra ligure domenica alle 15, i salentini andranno a caccia di un altro record. Vincendo la quarta partita consecutiva, infatti, il Lecce segnerebbe il nuovo record di successi consecutivi in serie A nella sua storia.
Guai però a parlare di numeri, classifiche e record a Marco Baroni e alla sua squadra. Tanto grande è la soddisfazione per i recenti successi quanto grande è la consapevolezza che c’è ancora più di metà campionato da giocare e, per dirla con le parole del tecnico toscano, «è nel momento in cui pensi di essere arrivato che inizi a perdere qualcosa».
punto di svolta Il momento d’oro del Lecce ha un preciso inizio e coincide con quello che è stato il punto più basso del campionato finora per la squadra giallorossa. A fine ottobre, dopo due sconfitte consecutive contro Bologna e Juventus, la squadra era piantata nelle parti basse della classifica con il fiato sul collo delle dirette rivali nella zona salvezza. Era un momento complicato in cui i risultati non arrivavano e la squadra sembrava avere un po’ smarrito la sua identità. Poi, però, è arrivata la svolta.
C’è chi l’ha soprannominata «Baroneta», in assonanza con la «Scaloneta», ovvero l’Argentina del c.t. Scaloni fresca vincitrice della coppa del mondo. Mister Baroni ha serrato i ranghi e ha rimesso in sesto il motore della sua macchina, che da novembre in poi ha iniziato ad alzare i giri. Il tecnico toscano è riuscito a trovare la quadra e il giusto equilibrio fra i reparti: lo ha fatto inserendo Alexis Blin che ha dato solidità alla mediana, gestendo l’alternanza in alcuni ruoli, in particolar modo in attacco, e gestendo al meglio le risorse a sua disposizione.
decollo Così, prima è arrivato il pari sul campo dell’Udinese, poi le due roboanti vittorie contro Atalanta e Sampdoria prima della sosta. Due mesi dopo, il Lecce ha ripreso l’opera nell’esatto punto in cui l’aveva lasciata in sospeso, stritolando la Lazio in un entusiasmante secondo tempo, dopo essere passato in svantaggio nella prima frazione di gioco.
La squadra adesso vince, gioca bene, si diverte ed entusiasma i propri tifosi. Dietro i successi del club giallorosso c’è l’unione di intenti fra società, area tecnica, gruppo squadra e tifosi. Tutti i pianeti sono allineati affinché il Lecce possa rincorrere il traguardo della salvezza. In un impianto corale che nelle ultime giornate si è imposto a gran voce, spiccano poi le giocate di alcuni singoli che nel Salento hanno trovato l’ambiente ideale per esaltare le proprie doti. È il caso di Lorenzo Colombo, che contro la Lazio ha trovato il suo quarto gol in campionato, nonché terzo nelle ultime tre giornate. Il centravanti classe 2002 è il terzo giocatore più giovane fra i cinque principali campionati europei ad aver già messo a segno almeno quattro reti e due assist. E in serie A sta riuscendo a confermarsi anche Gabriel Strefezza, anche lui marcatore contro la Lazio. Con cinque reti già all’attivo in campionato sta dimostrando di possedere le qualità per fare la differenza anche nella massima serie e che l’exploit realizzativo dello scorso anno in serie B non è stato soltanto un caso.
gruppo Ma al di là dei singoli, è la forza e la coesione del gruppo, tutto unito verso un unico obiettivo, che sembra essere la vera forza del Lecce. Un gruppo in cui tutti, dal primo all’ultimo, sanno di rivestire un ruolo importante e di poter avere da un momento all’altro la chance di essere decisivi. Lecce-Lazio, ad esempio, è stata decisa dalle giocate di Federico Di Francesco, che dopo un inizio di stagione complicato è venuto fuori in maniera dirompente, dando un contributo di capitale importanza negli ultimi successi. E sul momento d’oro dei giallorossi c’è la firma d’autore di Samuel Umtiti. Un giocatore che a vederlo contro la Lazio sembrava quasi fosse venuto da un altro pianeta. E in parte, d’altronde, è proprio così, considerando che il francese è reduce da diverse stagioni con la maglia del Barcellona e nel palmares può vantare un mondiale vinto da protagonista nel 2018.
Più che un obiettivo, adesso l’imperativo è uno solo: non fermarsi. La strada verso la salvezza è ancora lunga, ma questo Lecce vuole e può continuare a stupire.