Sabato 06 Settembre 2025 | 09:07

Calcio, Via del Mare ancora tabù: il Lecce ora si interroga

 
Pierpaolo Verri

Reporter:

Pierpaolo Verri

Stadio Via del Mare di Lecce

Ma lascia ben sperare la reazione dei giallorossi dopo lo svantaggio

Martedì 04 Ottobre 2022, 13:09

13:15

LECCE - Un passo indietro dal punto di vista del gioco, un passettino in avanti in classifica. Il pareggio raccolto in casa contro la Cremonese lascia l’amaro in bocca al Lecce, protagonista di una prestazione opaca, forse la più incolore dall’inizio del campionato. Se da un lato, infatti, la formazione grigiorossa è riuscita a incartare la manovra dei salentini, impedendo loro di sviluppare gioco, dall’altro la squadra allenata dal tecnico Marco Baroni non ha saputo prendere le contromisure al piano partita dell’avversario, non riuscendo a sparigliare le carte neanche a partita in corso. Con due mosse tattiche la Cremonese di mister Massimiliano Alvini ha stroncato alla fonte il gioco del Lecce: la marcatura a uomo e la pressione costante su Morten Hjulmand e il raddoppio sistematico sugli esterni offensivi.

FATICA - La squadra salentina ha fatto molta fatica a costruire il gioco partendo dal basso. Le azioni più pericolose create dalla Cremonese, compresa quella che ha portato al rigore poi trasformato da Ciofani, nascono non a caso da errori in uscita, dovuti alla poca lucidità nella gestione del possesso davanti alla forte pressione avversaria. Hjulmand è stato perennemente ingabbiato e non è riuscito a far girare la squadra come al suo solito. Il mediano danese ha chiuso la partita con la percentuale di passaggi riusciti del 68,8%, una statistica non all’altezza delle sue recenti prestazioni (nella vittoria sulla Salernitana si era attestato sull’82%). Avere alle calcagna un mastino come Bickel, schierato da Alvini nella inedita posizione di trequartista proprio essere costantemente nei pressi del regista giallorosso, ha limitato il suo raggio d’azione e, conseguentemente, indebolito lo sviluppo del gioco di squadra.
Con la seconda contromisura tattica approntata per l’occasione, invece, si potrebbe dire, in senso neanche troppo figurato, che la Cremonese è riuscita a tarpare le ali al Lecce. Gabriel Strefezza e Lameck Banda, schierati entrambi dal primo minuto sulle fasce, non sono quasi mai riusciti a mettere in mostra le loro migliori qualità. Il brasiliano, autore del gol del pari su rigore, è stato costretto spesso a ricevere il pallone di spalle e lontano dalla porta, con gli avversari a stretto contatto, motivo per cui le sue giocate hanno perso di incisività. A Banda, invece, è stato negato lo spazio per essere determinante con la sua proverbiale velocità e, anche quando è riuscito a provare l’uno contro uno, quasi mai ha saputo avere la meglio nel duello individuale.

NELLA RETE - Così il Lecce si è ritrovato a corto di idee e imbrigliato nella rete della Cremonese. Lo ha appuntato anche mister Baroni nel post-partita, sottolineando come alla sua squadra siano mancate la qualità e la lucidità, oltre al movimento dei centrocampisti, per smarcarsi dalla pressione avversaria.
Quella che però non è mancata al Lecce è stata la tenacia nel ribaltare le sorti del match, anche in un momento di grande difficoltà. Vale sempre il vecchio adagio per cui se non si riesce a vincere bisogna perlomeno far di tutto per non perdere, e i giallorossi, malgrado tutto, sono riusciti a riacciuffare un pari e a portare a casa un punto che rappresenta il terzo risultato utile consecutivo in campionato.

CORAGGIO - Ancora una volta, la formazione salentina è stata chiamata a rincorrere un iniziale svantaggio: è stato così in sette delle otto partite giocate finora. Ancora una volta, però, il Lecce non si è perso d’animo ed è riuscito a recuperare il risultato, pur non essendo in grado di centrare il bottino pieno. Più della metà dei punti raccolti finora in campionato (quattro su sette) sono arrivati recuperando situazioni di svantaggio. Segnale di come, anche quando le cose non vanno in maniera ideale, la squadra non si scompone e mantiene sempre la compattezza sul campo. Adesso il calendario prospetta due salite dalle ripide pendenze: la trasferta allo stadio «Olimpico» contro la Roma e lo scontro casalingo contro la Fiorentina. Impegni certamente difficili, ma il Lecce ha già dimostrato di saper stupire.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)