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Lecce, l'ex Garzya: «Costruito per vincere. Corvino resta una garanzia»

 
Fabio Casilli

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Fabio Casilli

Lecce, l'ex Garzya: «Costruito per vincere. Corvino resta una garanzia»

«La Salernitana va rispettata ma a me non convince»

Martedì 30 Marzo 2021, 12:33

«Non sono per nulla sorpreso da questo Lecce, che può conquistare la promozione diretta. Corvino e la società hanno fatto un ottimo lavoro, prendendo giovani dalle grandi qualità».
Li definisce «assegni in bianco» Gigi Garzya, salentino di San Cesario, che nel vivaio giallorosso è cresciuto fino ad arrivare alle Nazionali giovanili. E sa quindi quanto è importante puntare sulle nuove leve.

Garzya, come vede il Lecce quest’anno?
«Beh, è chiaro che per me non è una sorpresa. Il Lecce, come organico, è sempre stata una squadra costruita per andare in alto. La piacevole sorpresa, semmai, sono i tanti giovani che stanno facendo molto bene in questo campionato di serie B. Hanno preso gente che nessuno conosceva e molti, compreso il sottoscritto, erano dubbiosi».

Merito del responsabile dell’Area tecnica Pantaleo Corvino?
«Certo, Corvino ha avuto ragione. Del resto, fa questo mestiere da tanto, conosce bene questo mondo. Ma va dato merito anche alla società e al presidente Saverio Sticchi Damiani, che l’hanno riportato al Lecce»

Quale tra i giovani l’ha impressionata più favorevolmente?
«Sicuramente Hjulmand e Pablo Rodriguez, sono forti, hanno grandi qualità. L’anno scorso, quando il Lecce è retrocesso dalla A, non c’era un uomo-mercato. Falco? Si, certo Falco è un buon giocatore, ma non era il fiore all’occhiello. Uno alla Tonali, per fare un esempio concreto. Ed è stata, secondo me, una delle poche annate a non aver prodotto quello che per una squadra provinciale è fondamentale. Poi l’arrivo di Corvino ha cambiato un po’ le cose. E di questo gli va dato atto. Sono contento che il Lecce abbia un parco giocatori giovani, su cui puntare. Io li definisco “assegni in bianco”, fondamentali soprattutto per le società piccole che non hanno grandissime risorse. Figuriamoci in questo periodo».

C’è da dire che Corvino ha indovinato anche acquisti come quelli di Coda e Maggio, che non sono ragazzi.
«Infatti, ma io su Maggio non avevo dubbi. Uno come lui che ha giocato tanto in serie A, in Nazionale, se va in B è perché, oltre a star bene fisicamente, ha la testa giusta per farlo. In questo caso il Lecce non doveva puntare in prospettiva, ma sulla grande esperienza di Maggio. E Coda poi sta segnando tanto».

Da ex difensore, cosa pensa dei troppi gol incassati?
«Ma il Lecce ne fa anche tanti. È come la storia della coperta troppo corta. Se fai tanti gol, ti esponi, concedi e ne prendi. Non mi preoccupa questo, finché la squadra ne fa uno in più e vince...».

Venerdì prossimo al Via del Mare arriva una diretta concorrente per la A, la Salernitana. C’è da temere?
«A me la Salernitana non convince più di tanto, nonostante sia una squadra tosta con un buon allenatore. Il Lecce se la gioca sempre, impone il suo gioco e vince. No, la Salernitana non mi spaventa».

Sarà promozione? E nel caso, diretta o ai playoff?
«Mi auguro proprio che per il Lecce sia promozione diretta. Perché i playoff sono sempre un’incognita. L’Empoli è capolista con 7 punti di vantaggio, che non sono pochi. Però la squadra che starà meglio fisicamente e mentalmente, chi manterrà i nervi saldi, chi conterà meno infortuni, chi non avrà a che fare con questo maledetto Covid, alla fine, avrà la meglio».

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