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A Lecce il motore è caldo, volata con il fiato sospese

 
Antonio Calò

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Antonio Calò

Saverio Sticchi Damiani

Saverio Sticchi Damiani

Sticchi Damiani: «Silenzio assordante. Servirà usare molto la testa»

Lunedì 15 Giugno 2020, 12:21

LECCE - Manca una settimana a Lecce-Milan, prima uscita della squadra salentina nella fase-2 del campionato, dopo il lockdown.

Presidente Saverio Sticchi Damiani, siete pronti a riprendere il cammino?

«Ci siamo quasi. Gli allenamenti di gruppo sono stati caratterizzati, com’era lecito attendersi dopo il lungo stop al quale sono stati costretti i calciatori, da piccoli contrattempi, presentatisi sotto forma di acciacchi. La scelta dello staff tecnico e di quello medico è stata quella di lasciare a riposo per qualche giorno chi ha avuto qualche problemino. Mi auguro che, in vista della sfida con il Milan, avremo a disposizione quasi l’intero organico».

Ritiene che Federazione e Lega abbiamo sciolto tutti i nodi che erano sul tappeto?

«La nostra volontà era quella di dare la parola al campo, di giungere ai verdetti giocando. Non mi piacevano affatto gli scenari che si paventavano in caso di mancata ripartenza o di nuovo stop. Ebbene, pur essendo ancora in piedi come soluzioni limite, ritengo che, dopo gli alleggerimenti che si sono registrati in tema di protocollo e di quarantena, ci siano tutti i presupposti per portare a termine l’annata agonistica. Per i prestiti ed i contratti in scadenza in 30 giugno è in arrivo un provvedimento ad hoc».

Si è fatto un’idea su che calcio sarà?

«Ho visto una parte della gara di coppa tra Juventus e Milan. Ho avuto le stesse impressioni determinate dai match di Bundesliga, con giocatori che non sono al massimo della condizione e con compagini che tendono ad allungarsi con l’avanzare del minutaggio. La cosa peggiore è il silenzio assordante determinato dall’assenza del pubblico, in contrasto con le urla dei tecnici che danno indicazioni. Sembra di assistere ad una partita di allenamento ed invece sono in palio punti pesanti. Sotto questo profilo, sarà fondamentale farsi trovare pronti sul piano psicologico, cosa per nulla semplice».

Il Lecce se la vedrà subito con il Milan, in casa, e la Juventus, in trasferta. A che punto le sono sembrate questue due squadre?

«Stiamo parlando di team stellari, indipendentemente dalla loro posizione di classifica. Per fare punti contro simili complessi siamo chiamati a compiere una impresa, ripetendo ciò che ci è riuscito all’andata. Piuttosto, considerato il nostro calendario, anche se speriamo tutti di iniziare con il piede giusto, dobbiamo tenere presente che i punti necessari per raggiungere la meta li possiamo anche fare nelle ultime giornate e non necessariamente nelle prime. Insomma, la classifica andrà guardata al termine del percorso, non prima. Mi aspetto che si vada avanti con convinzione e senza farsi prendere dalle fibrillazioni in presenza di qualche passaggio a vuoto che potrà registrarsi».

Come andrà costruita la permanenza?

«Con la testa, intesa come attenta e intelligente gestione di ogni aspetto, cosa che è nelle corde di mister Liverani, del suo staff e dei calciatori. Ma anche con la determinazione che deriva dalla totale adesione al progetto-Lecce, che ciascuno dei protagonisti ha sempre dimostrato sino ad oggi. C’è senso di appartenenza e so in partenza che tutti saranno concentrati sino all’ultimo minuto sull’obiettivo da centrare».

Quale errore non dovrà essere commesso dal Lecce?

«Quello di farsi condizionare negativamente da una sconfitta o da una situazione di classifica che non dovesse essere quella che tutti vorremmo».

Come sogna di arrivare all’ultima sfida della stagione, al Via del Mare, con il Parma?

«Se parliamo di sogno, la risposta è scontata. Mi piacerebbe affrontare gli emiliani con la salvezza già in cassaforte, per godermi una domenica tranquilla, di festa. Sia chiaro, però, che andrebbe benissimo anche se conquistassimo la permanenza all’ultimo secondo utile del match con lo schieramento ducale. Sarebbe un grande, fantastico traguardo».

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