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Antonio Calò
26 Maggio 2020
Da domani il Lecce tornerà agli allenamenti di gruppo.
Giovedì dovrebbe arrivare il benestare del governo alla ripresa del campionato di serie A e Fabio Liverani vuole che la sua squadra si faccia trovare pronta per la partita con il Milan, che segnerà il ritorno in campo di Marco Mancosu e compagni. Il club salentino ha deciso di rompere gli indugi perché, dopo quindici giorni di preparazione individuale, su base facoltativa, e dopo una settimana di allenamenti che hanno già previsto un’accelerazione, è giunto il momento di iniziare a fare sul serio, pur nel rispetto delle norme imposte dal protocollo.
Ieri, tra l’altro, atleti e tecnici del Lecce si sono sottoposti, per la seconda volta nel giro di pochi giorni, ai tamponi, necessari per accertare che non ci siano tesserati positivi al covid-19. La convinzione che si vada verso la ripresa della stagione 2019/2020 ha fatto crescere di parecchio il morale dei calciatori giallorossi, che possono contare sul supporto di tutto lo staff tecnico e che lavorano sotto lo sguardo attento del presidente Saverio Sticchi Damiani e del direttore sportivo Mauro Meluso, che hanno fatto sin qui capolino allo stadio tutti i giorni ed a più riprese.
A farsi interprete dello stato d’animo della truppa salentina è il centrocampista Jacopo Petriccione. «Essere tornati ad impegnarci sul campo e sentire nuovamente il profumo dell’erbetta del Via del Mare è un grande piacere – dice il 25enne calciatore di Gorizia - Dopo tante settimane nelle quali siamo stati costretti ad allenarci in casa non vedevamo l’ora di riprendere. Sto bene. Sono molto carico, desideroso di tornare a giocare. Ed il medesimo discorso vale per i miei compagni di squadra. Siamo stati sempre in contatto durante il periodo di quarantena. Ci siamo sentiti praticamente tutti i giorni, confrontandoci,interrogandoci sul futuro. Ora è bello incontrarci nuovamente e compiere un ulteriore passo verso la ripresa. Negli occhi di ciascuno di noi si legge che abbiamo una grande fame di giocare nuovamente».
Se si ripartirà lo si farà in un clima surreale. «Ho seguito in televisione alcuni incontri della Bundesliga, che è già ripartita - sottolinea Petriccione - La situazione imposta dalle nuove regole è innegabilmente insolita, assolutamente inimmaginabile appena qualche mese fa. Non abbracciarsi dopo un gol e scendere in campo senza pubblico sarà stranissimo ed anche molto brutto, considerato che il calcio è gioia e passione. Ma in questo momento, purtroppo, si potrà tornare in campo solo così».
In caso di ripresa, il campionato si trasformerà in un tour de force: «Giocare ogni tre giorni e d’estate sarà durissima. A maggior ragione, sarà fondamentale il gruppo nella sua interezza perché è impensabile che gli stessi calciatori possano disputare a questi ritmi dodici turni di fila.
Dopo tre mesi di stop, le situazioni che esistevano sul piano della condizione al momento della sospensione non conteranno più. Inizierà un nuovo mini-campionato nel quale ciascun complesso darà il massimo pur di raggiungere il proprio traguardo. La condizione fisica sarà importante, ma l’aspetto mentale lo sarà ancora di più. La cosa più complicata sarà quella di abituarsi al fatto che non ci saranno i tifosi, ma abbiamo un obiettivo da centrare e vogliamo riuscirci perché sappiamo quanto conterebbe restare in A per il Lecce, per la nostra gente, per noi stessi».
In caso di una nuova interruzione si ipotizza che i verdetti potrebbero arrivare tramite play off e play out. «Non sarebbe giusto cambiare il format in corsa - rimarca Petriccione - Spero che si possa ripartire, ma per poi concludere il torneo. Da troppo tempo viviamo una grande incertezza e temo che dovremo convivere con questa situazione ancora a lungo, ma penso che, con la necessaria accortezza, sarà possibile portare a termine la stagione».
Il Lecce dovrà affrontare subito il Milan e la Juventus: «Sono due team di grande caratura, ma le 26 giornate passate in archivio hanno dimostrato che non c’è nulla di scontato. Con la nostra mentalità possiamo giocarcela con tutti perché duelliamo con ogni avversria allo stesso modo».
Petriccione è convinto che, per il Lecce, conterà molto la coesione dell’ambiente: «C’è chi si è meravigliato per la facilità con la quale abbiamo raggiunto un accordo sul tema del taglio degli emolumenti, ma noi non avevamo alcun dubbio che sarebbe stato così perché la nostra è una grande famiglia unita. Del resto, non avremmo centrato i risultati che abbiamo conquistato se non fosse stato così».
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