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Tentato omicidio a Ostuni, tarantino finisce in carcere

 
Francesco Casula

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Francesco Casula

Tentato omicidio a Ostuni, tarantino finisce in carcere

L'agguato il 21 novembre ad un imprenditore di Fasano che rimase ferito ad un braccio

Venerdì 05 Gennaio 2024, 10:35

FASANO - C'è anche un tarantino tra i due uomini fermati dai carabinieri di Fasano per un tentato omicidio avvenuto il 21 novembre scorso a Ostuni. I militari dell'Arma nelle scorse ore hanno infatti eseguito un decreto di fermo nei confronti di Francesco Vasta, 26enne residente nel capoluogo ionico e Vincenzo Mario Mitrotta 22enne residente a Ostuni.

Una storia di «inaudita violenza» rimasta finora immersa nel silenzio e consumata nella serata del 21 novembre scorso. Tutto comincia nel tardo pomeriggio quando un imprenditore al termine della giornata di lavoro, si offre di accompagnare da Fasano a Ostuni un cliente: tutto normale, con qualche fermata per necessità domestiche.

Il cliente ringrazia e va via, l'imprenditore prosegue il suo giro per le vie del comune fino a quando incontra Vasta: il dialogo tra i due si inasprisce, forse per una vecchia questione economica e finisce in una lite con l'imprenditore che schiaffeggia Vasta e poi si allontana. Alcuni minuti più tardi, però, l'uomo si accorge che un'auto lo sta seguendo sulla strada che da Ostuni conduce a Rosa Marina: all'interno c'è Vasta e accanto a lui Mitrotta.

Lo superano, gli fanno cenno di fermarsi e l'imprenditore accosta nei pressi di via Pietro Nenni, in una zona isolata: Vasta chiede al suo rivale di uscire dall'auto, ma l'imprenditore si rifiuta ed è a quel punto che si scatena l'inferno con il 26enne che tira fuori la pistola ed esplode una raffica di colpi contro l'auto. Un'azione compiuta in luogo pubblico in cui un proiettile vagante avrebbe potuto colpire anche altra gente, ma fortunatamente le cose vanno diversamente: nonostante l'auto sia stata crivellata di colpi, l'imprenditore viene colpito solo al braccio sinistro che aveva sollevato quando, come forma di protezione, si era accorto dell'arma.

Riesce a scappare e un parente lo conduce all'ospedale Perrino di Brindisi dove i medici gli hanno diagnosticato ferite guaribili in 15 giorni. Il giorno dopo presenta denuncia ai carabinieri di Fasano, ma per paura di ritorsioni decide di raccontare solo una parte della storia: solo quando il 5 dicembre, quando gli inquirenti lo riascoltano - dopo aver raccolto diversi indizi soprattutto dai filmati di video sorveglianza - la vittima svela i nomi dei responsabili.

Le indagini condotte dai militari dell'Arma, quindi, hanno permesso al pm Mauro Gallone di disporre il fermo dei due: Vasta, difeso dall’avvocato Francesco Sabatelli, è stato fermato a Taranto e il gip Alessandra Romano, per rogatoria ieri ha condotto l'interrogatorio di convalida al termine del quale ha confermato la custodia cautelare in carcere. Mitrotta invece si è costituito nei giorni scorsi.

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