BRINDISI - La burocrazia e le lungaggini amministrative non risparmiano neanche la scuola. E così, lunedì prossimo, con l’avvio delle lezioni in quasi tutti gli istituti, molti studenti di classi medie e superiori - nello specifico, coloro i quali hanno diritto al buono per l’acquisto dei testi in virtù di un indicatore Isee inferiore alla somma prefissata (10.632,94 euro, elevato a 14mila per le famiglie con tre o più figli) - siederanno al banco senza i libri.
Il motivo? Il buono non è ancora disponibile e non lo sarà sino - almeno si spera - alla fine della prossima settimana, quando l’ufficio comunale preposto conta di aver completato il disbrigo delle istanze presentate entro i termini e trasmesse dalla Regione, provvedendo poi alla comunicazione ai diretti interessati, con annessa trasmissione del codice che servirà per l’acquisito dei testi nelle librerie convenzionate.
Proprio nel passaggio delle pratiche da un ente (la Regione) all’altro (il Comune) si è verificato un incomprensibile quanto inopportuno ritardo: infatti, le istanze - in virtù dell’apertura della prima finestra - sono state presentate entro il 29 luglio, mentre la Regione ha provveduto alla trasmissione al Comune di Brindisi solo lo scorso 2 settembre (peraltro, dietro sollecitazione dello stesso ufficio di Pubblica Istruzione), ovvero di sabato e con i successivi due giorni (la domenica e il lunedì festivo di San Teodoro) in cui tutti gli uffici pubblici erano chiusi. Da qui l’impossibilità di completare l’iter entro l’inizio del nuovo anno scolastico.
A rendere ancora più farraginoso il percorso ha contribuito poi un altro aspetto: nella compilazione delle domande per l’accesso al buono, alcune famiglie hanno fatto un po’ di confusione nell’indicare la classe dei rispettivi figli (anche in ragione del fatto che molte di esse hanno presentato anche l’istanza di accesso alla borsa di studio, in relazione alla quale va indicata la classe frequentata l’anno precedente), per cui la Regione ha imposto un ulteriore passaggio: il controllo incrociato con i dati delle scuole, ma anche in questo caso si è accumulato ritardo in quanto gli stessi istituti scolastici sono stati impegnati in questi giorni negli esami di riparazione.
Siamo, insomma, alle solite. La burocrazia spadroneggia e a pagare dazio, in questo caso specifico, saranno paradossalmente gli studenti che, al contrario, dovrebbero essere agevolati in virtù del basso reddito dichiarato dalle rispettive famiglie.
Ci sarà, è vero, tolleranza da parte dei docenti (che conoscono alla perfezione questi meccanismi... poco virtuosi), ma chi non avrà potuto ancora acquistare i libri cosa penserà di fronte all’immagine di alcuni dei suoi compagni che, grazie ad una maggiore solidità economica alle spalle, i testi li avranno già presi e portati in aula?
L’auspicio, a questo punto, che non si vada oltre la fine della prossima settimana: il lavoro che sta effettuando l’ufficio comunale preposto è lungo e complesso (le istanze ammesse al beneficio sono ben 1.600), ma il personale impiegato assicura il massimo impegno in tal senso. Nel frattempo, è stata aperta la seconda finestra temporale per la presentazione delle istanze, concessa a chi non ha proposto per tempo la domanda e, in considerazione della sua scadenza (il 24 settembre), non osiamo neppure immaginare quando il buono sarà disponibile per i legittimi beneficiari.