BRINDISI - «Uno dei rischi è che, dopo vent’anni, a fermarsi potrebbe essere, nei prossimi mesi estivi, il servizio di soccorso del 118 nelle marine». A denunciarlo alla Gazzetta è il Coordinatore della Sanità della Fp Cgil di Brindisi Pancrazio Tedesco. Cgil, Cisl e Uil del comparto Sanità hanno ribadito che lo stato di agitazione degli operatori del 118, proclamato già da un mese, resta. E se tra una quindicina di giorni non avranno risposte esaurienti sul futuro delle internalizzazioni che tardano ad arrivare, lo sciopero sarà inevitabile. Nelle ultime ore, infatti, anche la «procedura di raffreddamento» con la Asl non ha sortito le risposte sperate. «Una volta è il covid, un’altra la guerra per cui non si riescono a reperire le ambulanze, ma gli operatori di risposte certe non ne hanno avute.
L’incontro tra confederali e Direzione generale Asl Br a cui hanno preso parte anche l’amministratore unico e il direttore del 118 Br è fallito. «Lo stato di agitazione - dicono i sindacati congiuntamente - è stato chiesto alla luce delle ultime notizie circa il ritardo della fornitura delle ambulanze da parte della ditta aggiudicatrice della gara, e di conseguenza, la ritardata procedura di internalizzazione del personale. Il dg e l’amministratore unico ci hanno informato di una missiva da parte delle ditte Sol e Focaccia in cui ribadivano il ritardo della consegna dei mezzi, in quanto agli stessi manca la materia prima per poter produrre il parco macchine. Il tutto a causa della riferita “crisi mondiale” che sta caratterizzando gli ultimi mesi tutti i Paesi».
I sindacati si dicono sconcertati dal fatto che, al di là del ritardo manchi una data di consegna dei mezzi.
«Abbiamo proposto ai manager - dicono i confederali - diverse opzioni circa l’acquisizione di mezzi, tra cui il leasing, o l’affitto dalle stesse associazioni pagando un contributo mensile da concordare, fino anche a cercare in zona qualche ditta che si occupa di forniture in affitto di mezzi di soccorso. Tutte le nostre proposte sono state rigettate dal direttore generale in quanto molto difficili da percorrere. Lo stesso, però, ha preso l’impegno, su nostra esplicita richiesta, di fare un sondaggio tra le associazioni che gestiscono l’attuale sistema del 118 se fossero disponibili a cedere i loro mezzi sotto forma di un compenso mensile, ed anche avviare un indagine di mercato per vedere la disponibilità da parte di altre aziende che hanno la disponibilità di consegna in tempi brevi e certi». Acquisite tutte queste informazioni, la direzione strategica riconvocherà i sindacati. Lo stato di agitazione resta e già da giugno potrebbero scioperare.
Ma qual è lo stato dell’arte?
«Tutti i lavoratori del 118 hanno partecipato ad una procedura di selezione dove chi aveva i requisiti doveva essere internalizzato transitando dalle associazioni in Sanitaservice», spiega Pancrazio Tedesco.
Di quanta gente si parla?
«Gli aventi diritto a Brindisi sono 360. La graduatoria ufficiale esiste. Dopo le procedure bisogna prendere i mezzi. A luglio dell'anno scorso è stata fatta una gara, vinta dalle imprese Sol e Focaccia, ed era stata programmato che la fornitura dei mezzi dovesse avvenire entro dicembre 2021. Poi giugno 2022, ora dalle notizie, nemmeno giugno».
Il motivo?
«Non possiamo per recuperare le materie prime per la costruzione dei mezzi per la guerra. E non sappiamo quando riusciamo ad ottemperare. Questo ci hanno risposto e noi abbiamo invitato la Asl a sollecitare le ditte a fornire una data certa».
Ma quante ambulanze occorrono?
«80 ambulanze tra Brindisi e Taranto è un appalto da svariate decine di milioni. Temiamo che le internalizzazioni slitteranno ancora con una proroga di diversi mesi alle associazioni. E gli operatori del 118 restano precari e non stabilizzati. L'Asl crediamo sia intenzionata a concedere una proroga alle associazioni fino a dicembre 2022. Questa schiavitù va avanti da troppi anni con un enorme spreco di risorse pubbliche. Se non avremo risposte certe al prossimo incontro ci attiveremo per andare allo sciopero».