BRINDISI - Le foto del minore, pubblicate su Facebook dalla madre del bambino senza il consenso del padre, vanno rimosse.
Lo ha ordinato il Tribunale di Brindisi – Sezione civile - pronunciandosi sul ricorso presentato dal legale del padre del ragazzino (i genitori del bambino hanno divorziato).
«Poiché l’immagine fotografica del figlio – scrive nel provvedimento il giudice Gabriella Del Mastro – costituisce un dato personale, la pubblicazione da parte della madre di numerose foto del figlio sui social network, in assenza del consenso del padre, integra una illegittima interferenza nella vita privata».
C’è da aggiungere il fatto che «in sede di divorzio la donna si è espressamente impegnata a rimuovere da internet le foto del proprio figlio». Cosa che, invece, non ha mai fatto.
La rete – si sa – può rappresentare un pericolo per i minori.
«L’inserimento di foto di minori sui social network – osserva il giudice del Tribunale di Brindisi – deve considerarsi un’attività in sé pregiudizievole in ragione delle caratteristiche proprie della rete internet. Il web. Infatti, consente la diffusione di dati personali ed immagini ad alta rapidità, rendendo difficoltose ed inefficaci le forme di controllo dei flussi informativi ex post. La giurisprudenza più recente – prosegue il giudice – ha evidenziato che “l’inserimento di foto di minori sui social network costituisce comportamento potenzialmente pregiudizievole per essi in quanto ciò determina la diffusione delle immagini tra un numero indeterminato di persone, conosciute e non, le quali possono essere malintenzionate e avvicinarsi ai bambini dopo averli visti più volte in foto online, non potendo inoltre andare sottaciuto l’ulteriore pericolo costituito dalla condotta di soggetti che “taggano” le foto online dei minori e, con procedimento di fotomontaggio, ne traggono materiale pedopornografico da far circolare tra gli interessati».
Alla luce di queste e di altre considerazione il Tribunale di Brindisi ha ritenuto che il ricorso presentato dal legale del padre del ragazzino andasse accolto, «con conseguente condanna della madre alla rimozione, dai propri profili social, delle immagini relative al minore ed alla contestuale inibitoria dalla futura diffusione di tali immagini in assenza del consenso del padre».
Perché la madre del ragazzino adempia nel minore tempo possibile – e, in ogni caso, entro il 26 giugno prossimo – alla rimozione delle foto del figlio da Facebook, il giudice ha sentenziato che per ogni giorno di ritardo la donna dovrà pagare all’ex marito 50 euro.
Stessa “multa” verrà applicata per ogni episodio di violazione dell’inibitoria di pubblicare foto del figlio di internet senza aver prima acquisito il consenso del padre del ragazzo.