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Brindisi, ceneri delle centrale di Enel per cemento: chiesto processo per 18

Brindisi, ceneri delle centrale di Enel per cemento: chiesto processo per 18

 
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Traffico illecito di rifiutisequestrati siti centrale Enel di CeranoCementir di Taranto e Ilva

La replica di Enel: accuse infondate, abbiamo seguito standard internazionali

Lunedì 14 Ottobre 2019, 20:21

La Dda di Lecce ha chiesto il rinvio a giudizio di 18 persone, di cui 11 manager Enel e 7 della Cementir (ora Cemintaly) di Taranto e delle due stesse società per illecito amministrativo, nell’ambito dell’inchiesta sull'impiego di ceneri della centrale Enel di Cerano (Brindisi) per realizzare cemento. Nell’ambito delle indagini fu sottoposta a sequestro con facoltà d’uso, nel settembre 2017, l’intera centrale, poi dissequestrata. Le contestazioni sono di traffico di rifiuti e attività di gestione non autorizzata. Enel Produzione in una nota «confida che nelle successive fasi i giudici potranno chiarire definitivamente l’infondatezza delle accuse e ribadisce di aver sempre agito nel rispetto delle normative vigenti e delle autorizzazioni della centrale, nonché in linea con i migliori standard internazionali e con i principi dell’economia circolare, che privilegiano il recupero dei rifiuti rispetto all’indiscriminato smaltimento in discarica».

Secondo l’accusa sostenuta dal pm Milto De Nozza, le ceneri andavano selezionate e solo in parte potevano essere utilizzate per produrre cemento. Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza hanno consentito alla Procura di ipotizzare attività non consentite di miscelazioni di rifiuti, compiute al fine di conseguire un ingiusto profitto, in termini di risparmio nelle scorie di produzione. Sarebbero quindi stati gestiti abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti derivanti dall’abbattimento dei fumi di combustione del processo produttivo della centrale Federico II, poi affidati a Cementir per la trasformazione. Fatti avvenuti tra il 2011 e il 2017. Nel corso dell’inchiesta è stato anche ritenuto necessario un incidente probatorio per effettuare una perizia che certificò che le ceneri potevano essere utilizzate per la produzione di cemento.

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