Martedì 16 Dicembre 2025 | 17:35

Tentata estorsione a Mesagne, in quattro sotto accusa: avrebbero minacciato un uomo anche con le armi

Tentata estorsione a Mesagne, in quattro sotto accusa: avrebbero minacciato un uomo anche con le armi

 
Fabiana Agnello

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Fabiana Agnello

Tentata estorsione, in quattro sotto accusa: avrebbero minacciato un uomo anche con le armi

Attirato con un falso appuntamento di lavoro, portato in una stradina di campagna e circondato: la scena che ha vissuto un imprenditore edile

Martedì 16 Dicembre 2025, 14:27

15:35

Attirato con un falso appuntamento di lavoro, portato in una stradina di campagna e circondato da uomini armati. È la scena che ha vissuto un imprenditore edile di Mesagne, vittima di una vicenda di tentata estorsione. E sulla base dell’attività investigativa dei poliziotti del commissariato di Mesagne, guidati dal vice questore Giuseppe Massaro, il pm Mauron Gallone, titolare del fascicolo, ha chiesto il rinvio a giudizio di quattro persone. Si tratta di Franco Costanzo, 38enne nato a Manduria ma residente a Villa Castelli; Fabio Belfiore, 39 anni, di Francavilla Fontana; Eupremio Balestra, 29enne anch’egli di Francavilla; Samuele Chilorio nato a Taranto, residente a San Marsano di San Giuseppe (Taranto), di 21 anni. Ai quattro è contestato il resto di tentata estorsione aggravata dall’uso di armi.

L’imprenditore mesagnese aveva conosciuto Costanzo nel dicembre 2021, quando si era recato con il cognato presso una villetta di Villa Castelli. Secondo il racconto della vittima, assistita dall’avvocato Davide De Giuseppe, dopo aver firmato il contratto di ristrutturazione, Costanzo avrebbe preteso con minacce che svolgesse lavori aggiuntivi senza corrispondere il compenso pattuito. «Ti sto aspettando fino a quando ti vengo a prendere io» è un messaggio whatsapp ricevuto il 16 novembre 2023.

Poi, l’11 dicembre, una telefonata da un numero sconosciuto nella quale un individuo si presentò come un cliente interessato a un preventivo. L’incontro venne fissato per il 13 dicembre in una stradina di campagna tra Ceglie Messapica e Francavilla Fontana. Giunto sul posto, l’imprenditore fu guidato da un furgoncino bianco fino a un’area isolata. Ad attenderlo c’erano cinque uomini: tra loro Costanzo, Belfiore, Balestra e Chilorio. Secondo il racconto, uno impugnava una pistola, un altro la portava alla cintura. Le frasi pronunciate, stando alla denuncia, sarebbero state inequivocabili: «Se non continui i lavori, le cose per te non finiranno bene» e «Pensa anche alla tua famiglia: se non fai quello che ti diciamo, non ve la passerete bene».

Dopo aver sporto denuncia, i quattro uomini sono stati identificati dai poliziotti e le indagini hanno portato a perquisizioni nelle loro abitazioni, durante le quali hanno trovato una pistola, rivelatasi un’arma giocattolo.

Il gup Vilma Gilli, dopo aver rigettato tutte le eccezioni preliminari sollevate dalle difese, ha fissato la prossima udienza al 26 febbraio 2026.

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