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Cassa integrazione, i tempi
per la Santa Teresa slittano

 
Redazione

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Cassa integrazione, i tempi per la Santa Teresa slittano

Una delle tante proteste nel Brindisino

In ballo il futuro di 120 famiglie. A breve il Governo dovrebbe esprimersi in via definitiva sulla vicenda

Lunedì 16 Aprile 2018, 10:44

12:10

BRINDISI - Si allungano i tempi per i lavoratori in attesa della concessione della cassa integrazione in deroga per i dipendenti della società Santa Teresa. La riunione a Roma si è chiusa con l’impegno da parte del Ministero a dare una risposta definitiva per Martedì prossimo.

Cgil, Cisl e Uil «apprezzano l’impegno e la convinzione della Task Force Regionale sul diritto di concessione della cassa integrazione in deroga a centinaia di lavoratori, per i quali sono stati già stipulati accordi con le parti datoriali. La discussione tra il Ministero del Lavoro e il Presidente della Task Force, Leo Caroli, è stata aggiornata a martedì. I lavoratori interessati a tale discussione sono i 120 dipendenti della società partecipata Santa Teresa e tanti altri centinaia in tutta la Puglia. Tutti in trepidazione per il verdetto definivo da parte del Ministero del Lavoro che nel caso di negativo condizionerebbe la stabilità occupazionale come già annunciato l’Amministratore della società Santa Teresa».

Nel merito della vertenza Santa Teresa «chiedevamo e ottenevamo, dalla stessa Società - spiegano Cgil, Cisl e Uil -, acconti retributivi da erogare direttamente ai lavoratori poiché da tre mesi senza retribuzione sono a limite della sopportazione economica-famigliare; inoltre chiedevamo anche un incontro in Prefettura di Brindisi e, per questo ringraziamo il dottor Valerio Valenti, che proprio giorno 9, ha convocato tutte le parti coinvolte nella vertenza. Durante il quale l’assessore regionale Sebastiano Leo confermava il massimo impegno alla risoluzione del problema e informava tutti dell’incontro del 12 aprile 2018, a Roma».

Nell’incontro di lunedì scorso - Cgil, Cisl e Uil - hanno fatto presente, che «seppur importante la cassa integrazione molto comunque non è stato realizzato per il rilancio della società nel merito del Piano Industriale, nemmeno l’opportunità data dai Fondi Europei aggravata dalla situazione che, nel passato, così come dichiarato dal presidente della Provincia, Domenico Tanzarella non sono stati affidati direttamente le attività alla Santa Teresa». Cgil, Cisl e Uil invitano tutti le parti in causa, aldilà del responso romano «a considerare ogni strategia politico-industriale per il rilancio della società senza perdere un solo posto di lavoro. Così come in due parole nella stessa riunione un lavoratore gridava: vogliamo il lavoro, si perché il lavoro rappresenta la dignità e la libertà e ognuno nel proprio ruolo di responsabilità non perda questa sfida». «Confidiamo in una risposta positiva - dice il Cobas sulla vicenda -, altrimenti la protesta assumerà gesti eclatanti».

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