Milano, 11 dic. (Adnkronos) - Un cantiere che procede in palese violazione delle norme sull'urbanistica. E' questa la motivazione che ha portato il giudice per le indagini preliminari di Milano Mattia Fiorentini ad accogliere la richiesta di sequestro preventivo della torre Unico-Brera nell'area di via Anfiteatro 7. I 27 indagati per abusi edilizi, lottizzazione abusiva e falso tra progettisti ed ex funzionari comunali "hanno concorso, nelle rispettive qualità, a formare titoli edilizi di copertura, palesemente illegittimi" si legge nel decreto di 80 pagine.
Si tratta di soggetti sia privati (Carlo e Stefano Rusconi, legali rappresentanti di R.S. Sviluppo srl) che pubblici ufficiali - tra loro Giovanni Oggioni, Marco Emilio Mario Cerri, Marco Stanislao Prusiki e Alessandro Scandurra - (tecnici comunali, progettisti, direttore dello sportello unico edilizia, componenti della Commissione per il paesaggio), "non sprovveduti", ma professionisti e imprenditori "che governavano perfettamente la materia e conoscevano gli strumenti urbanistici, ma intendevano aggirare le cogenti prescrizioni morfologiche ed evitare le insidie e le tempistiche legate all'approvazione di un piano attuativo (che avrebbe inevitabilmente bocciato il progetto, in quanto non rispettoso dei limiti vigenti sulla specifica area e privo di un adeguamento degli standard all'implementazione del carico urbanistico)".
Altro vantaggio, per il privato, "è consistito nel pagamento di oneri di urbanizzazione assai più bassi di quelli che, laddove l'intervento fosse stato correttamente qualificato come nuova costruzione (invece che come ristrutturazione), sarebbero stati dovuti" sostiene il giudice, il quale non invoca la 'buona fede' ma citando la Suprema Corte chiarisce come sui soggetti interessati all'ottenimento del titolo edilizio, così come sui professionisti e i funzionari che partecipano al procedimento di rilascio, "gravi l'onere di agire informati e preparati" a maggior ragione quando, "come in questo caso, il titolo edilizio sia manifestamente e macroscopicamente illegittimo, in quanto formatosi in patente violazione di legge e attraverso uno stravolgimento della nozione di ristrutturazione edilizia".
Il sequestro preventivo, nel caso di un cantiere in fase di avanzamento, resta l'unica misura possibile per il gip Fiorentini visto che non è prevedibile alcun intervento in autotutela da parte dell'amministrazione comunale, "i cui rappresentanti sono proprio i principali concorrenti nei reati, che hanno emesso/contribuito a emettere il titolo edilizio invalido, occultando artificiosamente la situazione fattuale e fornendo una falsa rappresentazione del quadro normativo di riferimento".
















