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Nelle campagne di Trani
11 Marzo 2016
TRANI - Estraevano marmo e materiale lapideo in maniera abusiva in un’area sottoposta a vincolo e anche nei pressi della linea ferroviaria. Per questo dieci persone sono state denunciate dai carabinieri per reati in materia ambientale e paesaggistica, nell’ambito della attività di estrazione in cave nelle campagne di Trani.
Si tratta dei proprietari e responsabili dell’attività di scavo, che dovranno rispondere, a vario titolo, di attentato alla sicurezza dei trasporti, inquinamento ambientale, distruzione o deterioramento di habitat all’interno di sito protetto, nonché dell’esecuzione di opere in assenza di autorizzazione o in difformità ad essa.
L’operazione, compiuta dai carabinieri di Trani e del nucleo operativo ecologico di Bari, segue i controlli eseguiti in tutta la Puglia, da funzionari regionali, personale dell’Arpa Puglia e dell’Autorità di Bacino, per verificare la regolarità delle attività estrattive, dal punto di vista tecnico, ambientale e dei canoni giuridici previsti. L’attività abusiva è stata scoperta, grazie anche all’uso di droni, in un territorio al confine fra Trani e Bisceglie, a ridosso dell’area di «Lama Paterno». Si tratta di due aree, ampie complessivamente 60.000 metri quadrati, poste sotto sequestro.
L’altra cava abusiva é stata scoperta a ridosso della linea ferroviaria Bari - Foggia. In entrambi i siti abusivi gli scavi arrivavano a profondità vietate, compromettendo la falda e causandone anche l’eventuale inquinamento. Questo è in corso di accertamento, attraverso analisi bio chimiche.
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