TRANI - È in capo alla Direzione distrettuale antimafia di Bari il fascicolo riguardante il tentato omicidio di domenica mattina in piazza della Repubblica, dove un 26enne del luogo, incensurato, in stato di arresto presso la locale casa circondariale, ha sparato all’indirizzo di un 28enne concittadino (lui con piccoli precedenti), ferendolo con due dei tre colpi esplosi in parti del corpo fortunatamente non vitali.
A carico dell’indagato, difeso dall’avvocato Mario Malcangi, si profila anche il metodo mafioso. Sarebbe discendente di una famiglia molto nota nell’ambito della criminalità organizzata, contesto nel quale si punterebbe ad inserire il drammatico episodio. Si esclude, dunque, che l’accaduto derivi da una lite nei luoghi della movida, degenerata con il ricorso alle armi: al contrario, si sarebbe in presenza di un conflitto fra bande per posizionarsi nel territorio.
E allora avere agito nella pubblica piazza, fra la gente, verosimilmente a volto scoperto, renderebbe l’idea del fatto che il responsabile volesse fare pesare il rango criminale suo e del possibile sodalizio, a dispetto della fedina penale ancora intonsa. Le indagini, tutt’altro che chiuse con il suo arresto, potrebbero portare ad altre misure nei confronti di ulteriori co-indagati. Peraltro, il presunto autore dell’omicidio è stato catturato e non è costituito, come inizialmente era trapelato. Ed anche tale circostanza potrebbe pesare sulla sua posizione.
Ieri mattina, intanto, è tornato a riunirsi il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presso la Prefettura, per fare il punto della situazione e adottare eventuali misure di cautela e contrasto a seguito del tentato omicidio di Trani.
Nel corso dell’incontro, svoltosi alla presenza dei rappresentanti provinciali delle forze di polizia e del sindaco, Amedeo Bottaro, è stato preliminarmente esaminato il contesto in cui è maturato l’episodio e i collegamenti criminali dei soggetti coinvolti, oltre che le eventuali misure da adottare nei confronti del locale di intrattenimento nei cui pressi si sono svolti i fatti.
Il prefetto, Silvana D’Agostino, ha invitato le figure apicali delle forze di polizia ad assicurare un’intensificazione delle attività di controllo sul territorio, soprattutto per non offuscare i positivi dati scaturiti dall’esame dell’andamento della delittuosità a Trani nei primi otto mesi del 2024, in netta diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno grazie all’incremento degli organici garantito alla provincia dal Ministero dell’Interno.
«L’episodio di domenica incide negativamente sulla percezione di sicurezza dei cittadini anche se, grazie al costante lavoro delle forze dell’ordine, i dati sulla delittuosità nel territorio tranese siano in sensibile diminuzione», dichiara il prefetto. Tuttavia, non abbasseremo la guardia, auspicando la massima collaborazione dei cittadini nel denunciare qualsiasi episodio criminoso di cui siano vittime o testimoni».