Sabato 06 Settembre 2025 | 15:14

Trani, bloccato un drone che portava droga nel carcere

 
Nico Aurora

Reporter:

Nico Aurora

Trani, bloccato un drone che portava droga nel carcere

Scoperto grazie all’udito di un agente. Un altro episodio un anno fa

Lunedì 22 Luglio 2024, 12:07

TRANI - Intercettato e sequestrato drone dalla Polizia penitenziaria di Trani: trasportava telefonini e droga diretti a non meglio precisati detenuti. Il precedente, analogo episodio di cui si ha notizia era avvenuto esattamente un anno fa, ma tra i due potrebbero esserci stati altri tentativi di intrusione di velivoli andati a buon fine: non si spiegherebbe diversamente il possesso di telefonini da parte dei detenuti, magari poi scoperti in altra maniera, come pure l’assunzione di sostanze stupefacenti che, peraltro, entrano in carcere anche nascoste nelle parti intime di interlocutrici compiacenti dei reclusi.

Sta di fatto che, l’altra sera, gli agenti hanno avuto i riflessi pronti per entrare in possesso di un drone che, diversamente, sarebbe finito nella disponibilità dei detenuti rifornendoli sia di strumenti di comunicazione con l’esterno, sia di droga.

Decisivo il fine udito di un agente, che ha intuito che il rumore di fondo che aveva percepito in lontananza era proprio quello delle eliche del dispositivo: così i vigilanti si sono portati nella zona del muro di cinta, sulla quale effettivamente stava volando l’apparecchio.

Il pilota esterno, e forse anche i detenuti in contatto con lui già muniti di telefonini, dopo avere compreso che il drone era ormai prossimo a passare nelle mani dei poliziotti, hanno abbandonato il controllo del velivolo lasciandolo cadere. Così è stata la Polizia penitenziaria ad entrarne in possesso trovandovi agganciati, come quasi sempre avviene in questi casi, telefonini, caricabatteria e piccole dosi impacchettate di sostanza stupefacente.

A riferire tutto questo Federico Pilagatti, segretario nazionale del Sappe, che invoca presso l’amministrazione penitenziaria l’introduzione di accorgimenti tecnici neanche troppo costosi, come per esempio i jammer, richiamando nel frattempo le carenze di organico della Polizia penitenziaria e l’emergenza estiva legata ai piani ferie.

Peraltro, fra i due episodi non si può neanche dimenticare il fatto che, a febbraio 2024, il carcere di Trani è stato oggetto di una doppia evasione di detenuti stranieri, fuggiti insieme nel pomeriggio del 17 febbraio: presero due vie di fuga diverse, cosicché uno fu immediatamente bloccato poche ore dopo, ma l’altro risulta tuttora latitante.

Materiale a sufficienza perché il Sappe torni a puntare il dito contro le carenze del penitenziario di Trani, e non solo: «A quale politica giova che i delinquenti in carcere possano fare i propri comodi - è la domanda quasi retorica di Pilagatti -, senza nessun problema? Non dimentichiamo che proprio una certa politica, che poi grida all’emergenza, ha regalato le carceri ai detenuti, riducendo volutamente la polizia penitenziaria tanto che sui muri di cinta non c’è più nessuno, con gli impianti anti evasione ed anti intrusione che funzionano male, o per nulla».

A Trani, in particolare, «hanno ridotto il personale per cui nelle sezioni detentive è nettamente insufficiente consentendo ai detenuti, soprattutto i più violenti, di fare quello che vogliono. Nonostante queste gravi problematiche - è la denuncia del Sappe -, si parla solo di concedere misure premiali anche a detenuti che non lo meritano. Per questo ringraziamo questi lavoratori - conclude Pilagatti - che in silenzio, ma con grande sagacia e professionalità, riescono a fare le nozze con i fichi secchi mentre l’amministrazione penitenziaria assiste impassibile ed inerte».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)