Un piano di sostituzione degli alberi ammalorati e di riempimento delle formelle vuote spalmato in un periodo di almeno tre anni: l’amministrazione comunale risponde ai dubbi di Legambiente e delle opposizioni sul censimento del verde pubblico. Lo scorso 12 dicembre la giunta ha ratificato la delibera di presa d’atto dei risultati del censimento. Nel provvedimento approvato, c’è anche un atto di indirizzo che indica la necessità di procedere con la redazione di un piano degli abbattimenti di 247 esemplari arborei, di cui il tecnico incaricato ha consigliato la rimozione per ragioni di stabilità, e di procedere, inoltre, con un piano delle piantumazioni per colmare le 488 formelle risultate vuote su tutto il territorio cittadino. L’atto di indirizzo dell’amministrazione comunale è stato accolto «in modo positivo» dal circolo Legambiente di Barletta che ha però chiesto alcuni chiarimenti.
Gli ambientalisti hanno richiesto: la pubblicazione immediata della documentazione cartografica e del piano degli abbattimenti sul sito comunale, un cronoprogramma certo, con date sicure per la piantumazione delle formelle vuote e la sostituzione degli alberi ammalorati e, infine, l’ avvio di un processo partecipato con la cittadinanza e le associazioni. Le domande di Legambiente sono state riproposte nel corso del consiglio comunale di mercoledì 17 dicembre dalle consigliere Michela Diviccaro (Coalizione Civica) e Rosalia Dipaola (Pd), cui ha risposto l’assessore alle Manutenzioni, Concetta Pansa. «Le attività sul verde - ha spiegato l’assessore - sono inizialmente indirizzate al recupero e mantenimento di quello esistente, a prescindere dallo stato di salute. Questo perché si sta cercando di pianificare interventi incisivi di recupero e ripristino, senza doversi limitare al solo rincorrere emergenze». Fatto questo chiarimento, Pansa ha spiegato che «sicuramente gli alberi segnalati come fortemente debilitati verranno sostituiti e per farlo si dovranno abbattere. Tali sostituzioni sono dovute anche all’età di diversi esemplari che, come tutti gli esseri viventi, non sono eterni. Si sceglieranno specie idonee e funzionali e si procederà alla sostituzione. Per quanto riguarda invece le conche vuote che, grazie al censimento, siamo riusciti ad individuare, l’idea è di portare avanti una ricognizione volta a stabilire quali siano utilizzabili ed eventualmente quali interventi preventivi bisogna eseguire per renderle di nuovo ospitali, sempre con la selezione di essenze di verde urbano». L’assessore alle Manutenzioni ha poi evidenziato come ci sia, da parte dell’amministrazione, la volontà di «non lasciare nulla al caso» e di agire «senza alcun tipo di approssimazione». «Per arrivare ad un effetto duraturo ed efficace degli interventi - ha aggiunto Pansa - serve calma per eseguire le valutazioni necessarie». Alla luce di questo, l’amministrazione ha stimato in almeno tre anni il tempo utile per una piena realizzazione del piano di ripristino del verde pubblico. «Tecnicamente non si può radere a zero tutto nello stesso momento. Le sostituzioni - ha evidenziato l’assessore alle Manutenzioni - devono essere graduali, quindi il piano deve essere spalmato su almeno 3 anni». Infine, un chiarimento sull’accessibilità dei dati. «Al momento - ha concluso Pansa - si sta lavorando per rendere accessibile il sistema di consultazione tramite il link riportato nel testo di delibera di giunta, ovviamente sarà fatto nel più breve tempo possibile». Le risposte fornite dall’amministrazione non hanno soddisfatto le opposizioni che hanno lamentato «mancanza di chiarezza», soprattutto per quel che riguarda il cronoprogramma.
