ANDRIA - Un operaio di 38 anni di Andria, Raffaele Sardano, è morto nel pomeriggio mentre era al lavoro in un oleificio che si trova sulla provinciale 231 tra Canosa di Puglia e Andria. Secondo quanto emerso dai primi rilievi, il tubo in acciaio di un macchinario che filtra l’acqua dall’olio sarebbe esploso forse per l’eccessiva pressione dell’aria. L'esplosione ha travolto la vittima che è morta sul colpo per un violento trauma cranico.
Per il 38enne sono stati inutili i soccorsi prestati dal 118 che ne hanno solo potuto constatare il decesso. Sull'accaduto indagano gli agenti della polizia che hanno effettuato i rilievi con i colleghi della Scientifica che dovranno ricostruire la dinamica dell’incidente. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, è intervenuto anche il personale dello Spesal della Asl Bat. Il macchinario è stato sequestrato.
FAI CISL BARI: «INVESTIRE IN FORMAZIONE PER PREVENIRE»
«Investire di più nella formazione e nell’addestramento per prevenire incidenti mortali e infortuni nei luoghi di lavoro». Ancora morti sul lavoro. Un colpo al cuore la notizia della tragedia che ha ucciso il giovane Raffaele Sardano ad Andria. Luoghi di lavoro sempre più insicuri in cui si perde la vita. «È necessario investire di più nella formazione e nell’addestramento per prevenire incidenti mortali e infortuni nei luoghi di lavoro –dice Vincenzo Cinquepalmi segretario generale FAI Cisl Bari BAT (nella foto) - se vogliamo diminuire il numero di incidenti sul lavoro, serve stretta collaborazione tra aziende, organizzazioni sindacali, autorità pubbliche e istituzioni preposte alla sicurezza sul lavoro. È essenziale promuovere una cultura della sicurezza che coinvolga tutti i livelli della società affinché ogni lavoratore possa svolgere le proprie mansioni in un ambiente sicuro e protetto. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile invertire questa tendenza e garantire un futuro più sicuro per i lavoratori».
Alla Famiglia di Raffaele Sardano la FAI CISL Bari BAT esprime profondo cordoglio, garantendo il nostro costante impegno per la sicurezza sul lavoro e la prevenzione di tragedie simili.
FLAI CGIL PUGLIA: «Morto per lavoro»
«La tragedia, l’ennesima, consumatasi ieri in un frantoio tra Andria e Corato, dove ha perso la vita un lavoratore di 38 anni, deve spingere gli addetti ai lavori e l'opinione pubblica a una presa di coscienza forte rispetto a un fenomeno che va affrontato in modo serio, anche facendo attenzione al linguaggio: basta parlare di morti sul lavoro, queste sono morti per lavoro». Lo afferma in una nota Antonio Gagliardi, segretario generale di Flai Cgil Puglia, riferendosi all’incidente che ieri ha provocato la morte dell’operaio 38enne Raffaele Sardano.
«Ai suoi cari il cordoglio della nostra organizzazione - aggiunge Gagliardi -. Siamo di fronte all’ennesima morte che non può ridurci a commiati e frasi di circostanza. Tutta la Cgil chiede da tempo forti investimenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ma questo governo al quotidiano bollettino di guerra risponde tagliando il budget destinato al risarcimento alle famiglie delle vittime e non assumendo provvedimenti che rafforzino la prevenzione e quindi gli istituti ispettivi».
Gagliardi ricorda che «nella regione che conta oltre 30mila imprese agricole a conduzione non familiare, le ispezioni in materia di sicurezza in agricoltura nel 2022 sono state 150. Dei 957 lavoratori interessati complessivamente dai controlli, per 310 di loro sono state elevate sanzioni proprio per la violazione di norme sulla tutela della salute e della sicurezza. In 403 casi si è riscontrata la presenza in azienda a nero e il tasso di irregolarità complessivo è stato del 55%». Da gennaio a settembre 2023, conclude, «in Puglia l’Inail ha registrato 1.653 denunce di infortuni in agricoltura, una media di sei al giorno. Gli infortuni mortali sono stati nove, un bilancio che si aggrava di giorno in giorno».