TRINITAPOLI - «Tutto il male che si dice della scuola fa dimenticare il numero di bambini che ha salvato dalle tare, dai pregiudizi, dall’ottusità, dall’ignoranza, dalla stupidità, dalla cupidigia, dall’immobilità o dal fatalismo delle famiglie». È doveroso aggiungere a questo aforisma di Daniel Pennac - insuperabile scrittore e docente francese - quanto sia indispensabile come valore aggiunto il «Benessere a scuola» in una più ampia dimensione di completamento del percorso vitale che appunto spiana la vita.
E allora risulta interessante quanto accaduto all’Istituto comprensivo «Garibaldi – Leone» di Trinitapoli durante un corso denominato «Benessere a scuola» al quale hanno partecipato quasi 90 docenti della scuola diretta da Roberta Lionetti.
A ragionare su questo universo sconfinato la barlettana Mariella Rinaldi insegnante di scuola primaria specializzata in yoga per bambini, teacher di yoga della risata e life coach che conduce presso l'«Onda del respiro» di Barletta, percorsi di crescita personale anche per adulti.
Tra gli obiettivi raggiunti durante il corso spiccano: «la conoscenza delle principali informazioni e novità dal mondo delle neuroscienze e della psicologia positiva», il recupero «della presenza attiva nella relazione educativa attraverso la pratica del respiro consapevole»; «il potenziamento della resilienza e l'allenamento dell'intelligenza socio-emotiva non dimenticando il rispetto dei “bisogni individuali e sociali dello studente e l'inclusione scolastica e sociale».
«Il percorso è stato finalizzato a portare, nella comunità scolastica pratiche di allenamento alla felicità, ponendo il focus sul Ben-essere di docenti e alunni per favorire e migliorare l’apprendimento, attraverso un adeguato supporto metodologico - ha aggiunto la Rinaldi -. Tale finalità, in linea con una delle mission della scuola: “La formazione integrale dell’uomo e del cittadino di domani”, soprattutto in questo periodo storico, è attuabile attraverso percorsi che sin da piccoli insegnino a prendersi cura della propria Felicità interna lorda».
Conclude: «E' stato un bel percorso di crescita durante il quale abbiamo costruito una “cassetta degli attrezzi” utile per allenare l’intelligenza socio-emotiva spendibile nella prassi scolastica e nella vita quotidiana, anche al fine prevenire situazioni di burnout professionale. Lavorare sull’intelligenza emotiva consente di creare un equilibrio tra corpo, cuore e mente, per vivere meglio le proprie ed altrui emozioni. Il fulcro del percorso è stato, infatti, l’implementazione delle competenze interpersonali, interculturali e sociali riportando l’attenzione sul ricongiungimento della triade educativa: insegnanti, alunni e genitori».
«Sono molto contenta che la nostra scuola abbia intrapreso questo percorso che arricchisce umanamente il bagaglio culturale ed esperenziale del nostro corpo docente - ha dichiarato la Lionetti -. Il tempo storico che stiamo vivendo ci obbliga a direzionare la nostra bussola umana e professionale verso sentieri che proteggano ed offrano strumenti di felicità ai nostri alunni che rimangono sempre il bene più prezioso che dobbiamo coltivare e far sbocciare».