TRANI - A meno di un anno dalla sua attesa inaugurazione, avvenuta lo scorso 23 aprile 2022, dopo un’attesa molto lunga durante la quale l’opera pubblica sembrava addirittura restasse incompiuta, il parco di via delle Tufare, nel quartiere Sant’Angelo, ripiomba in uno stato di allarme fra cronaca e degrado. Tutto nasce dallo stato in cui, da alcuni giorni, si trova la Madonna degli Scout, che il comitato di quartiere Sant’Angelo ed il Gruppo scout Trani 2 avevano fatto realizzare a proprie spese nel 2020 e donato al Comune di Trani per arricchire il nascente parco.
Si tratta, in particolare, di due blocchi in pietra di Trani, entrambi debitamente ancorati fra loro tramite un’anima in acciaio zincato, alla cui sommità è posizionata la statua della Vergine degli scout. La proposta, ovviamente accolta dal Comune, che approvò la donazione libera e gratuita dell’opera, è strettamente collegata alla storica attività del Gruppo scout Trani 2 in quel quartiere che ha il cuore pulsante nella confinante parrocchia Santa Maria delle Grazie.
Ebbene, nei giorni scorsi alcuni ragazzi si sono arrampicati sulla statua e, facendo leva sulle mani, ne hanno staccato la destra prima di fuggire via. Per terra è rimasta l’intera mano, con un dito a sua volta staccato da essa. Tutto quanto è stato raccolto dal presidente del comitato di quartiere Sant’Angelo, Pantaleo Amoruso, che a breve consegnerà i pezzi in suo possesso ad un restauratore per valutare se si riesca a ripristinare la statua come all’origine, ovvero si renda necessario fare un calco ed inserire una mano completamente nuova.
La speranza è che le telecamere di videosorveglianza abbiano ripreso il misfatto e i responsabili, ma è anche vero che, anche se vi fossero immagini, potrebbero essere tutt’altro che nitide perché la zona è scarsamente illuminata. «Un faro di valorizzazione luminosa della statua - fa sapere Amoruso - fu immotivatamente spostato alla vigilia dell’inaugurazione del parco per illuminare la pista di bocce, ed al suo posto fu installato un corpo illuminante che non ha mai funzionato».
Così quell’angolo del parco, anziché essere un luogo di richiamo per tutti coloro che si sentono legati alla devozione popolare, è diventato un anfratto buio e nascosto nel quale spadroneggiano i teppisti. Le foto documentano la statua prima e dopo il fattaccio, ma non il simbolo fallico, rilasciato con lo spray sul basamento sottostante il retro della statua. «Avevamo donato quell’opera con tanta passione e speranza - fa sapere Amoruso - certi di portare un valore aggiunto ad un parco di cui tutti sentivamo il bisogno, ma ben presto ci siamo resi conto che le cose non sarebbero andate come auspicavamo. Abbiamo fatto decine e decine di segnalazioni, tutte rimaste inevase, avevamo persino fatto un sondaggio fra i residenti del quartiere per denominare i nuovi parchi e le nuove vie della zona, ma anche quelle proposte di toponimi sono rimaste lettera morta».
Oltre la Madonna mozzata, nel parco di via delle Tufare si segnalano la vegetazione incolta, la distruzione di gran parte dei corpi illuminanti e le pessime abitudini comportamentali di tanti cittadini. In primo luogo, del prato inglese con cui l’area fu inaugurata la scorsa primavera non è rimasto pressoché più nulla. Anzi, in molti angoli del parco è cresciuta erbaccia con il sospetto che la manutenzione del verde manchi quasi del tutto. E questo favorisce anche il deposito di buste dell’immondizia, nonostante a brevissima distanza da lì ci siano i cestini porta rifiuti. Di sera e notte il parco è ormai totalmente spento, perché i cilindri che lo illuminano dal basso sono stati quasi tutti divelti e distrutti. E ci sono cavi scoperti che potrebbero essere pericolosi per i bambini. Poi ci si chiede cosa ci facciano famiglie con bambini alle 4:30 del mattino già nel parco: non sono poche e con il loro vocio disturbano il sonno dei residenti. In altre ore della giornata il parco è frequentato da persone poco raccomandabili e nessuno osa richiamarli a norme di comportamento più civili perché, spesso, le risposte minacciose hanno intimorito più di uno.