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Trani, discarica Puro Vecchio, senza l'Aia la copertura resta sospesa

 
Nico Aurora

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Nico Aurora

Trani, discarica Puro vecchio

Emanata la gara d'appalto, per i lavori bisogna attendere l’Autorizzazione integrata ambientale

Domenica 27 Novembre 2022, 12:55

12:56

Trani - La buona notizia è che finalmente è stata emanata la gara d’appalto per la copertura definitiva dei primi due lotti della discarica. Quella meno buona è che l’affidamento dei lavori resterà sospeso fino a quando non si sarà ottenuta l’Autorizzazione integrata ambientale.

È quanto emerge dalla determinazione dirigenziale e con cui la figura apicale dell’Area urbanistica, Francesco Gianferrini, ha approvato il bando per il progetto definitivo e l’esecuzione dei lavori prenotando la relativa spesa per le opere di chiusura dei lotti 1 e 2 della discarica per rifiuti solidi urbani, situata in contrada Puro vecchio.

L’opera è finanziata con 7 milioni di euro proveniente dalla Regione Puglia, ma proprio da Bari è arrivato quello che suona come un vero e proprio ultimatum: bandire la gara entro il 31 dicembre 2022, pena la revoca del finanziamento concesso.

Così il dirigente ha emanato il bando pur mancando agli atti, attualmente, il provvedimento conclusivo di Aia da parte del dirigente della stessa Regione Puglia, con la conferenza dei servizi è tuttora in corso. Per fare ciò, l’amministrazione comunale si riserva, «a seguito delle eventuali prescrizioni intervenute in sede di rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale - si legge nel provvedimento -, di non sottoscrivere il contratto senza che all’aggiudicatario sia dovuto alcun compenso, salvo il rimborso delle spese sostenute per la partecipazione alla gara».

Ma vi è anche l’ipotesi che l’Aia sia rilasciata, ma con prescrizioni. In tal caso, si affiderebbero allo stesso operatore economico aggiudicatario i lavori necessari «per assolvere alle eventuali prescrizioni intervenute in sede di rilascio dell’Aia nel limite massimo di 1 milione e mezzo di euro - precisa il dirigente -, disponendo in tal senso che la documentazione di gara preveda espressamente la possibilità di avvalersi della procedura di legge e computando opportunamente il relativo valore della determinazione dei valore globale dell’appalto per l’applicazione delle relative soglie».

In altre parole, chi parteciperà alla procederà ad evidenza pubblica sa già che nella discarica metterebbe un piede, e non tutti e due, fino a quando la vicenda Aia non si sarà chiarita. Tanto è vero che «non si procederà alla sottoscrizione del contratto - chiarisce il dirigente - prima che sia intervenuta l’Autorizzazione integrata ambientale e salvo che le eventuali prescrizioni in essa contenute non siano tali da stravolgere l’impostazione del progetto definitivo ovvero comportino un maggiore importo superiore alla somma prevista in appalto».

Il quadro economico complessivo dell’appalto è 7.490.000 euro, l’importo a base di gara è di poco superiore ai 6 milioni. L’appalto avverrà mediante procedura aperta, gestita tramite piattaforma telematica Empulia, con aggiudicazione secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità-prezzo.

La durata complessiva dell’appalto è così suddivisa: 60 giorni naturali e consecutivi per la progettazione esecutiva, a partire dalla data di approvazione formale del progetto esecutivo; 210 giorni naturali e consecutivi per la realizzazione dei lavori, che non potranno terminare in ogni caso prima della soglia minima di 168 giorni.

Preliminarmente al bando per i lavori era stato necessario affidare ad un operatore esterno l’incarico di verifica preventiva del progetto definitivo, presentato dallo studio tecnico associato Romanazzi-Boscia, di Bari: lo ha svolto la società di ingegneria Akkad, di Roma.

I lavori di messa in sicurezza in emergenza, finora, hanno riguardato: copertura provvisoria del terzo lotto; completamento della copertura del primo e secondo lotto; potenziamento del sistema di captazione ed estrazione del biogas; potenziamento del sistema di estrazione del percolato; raccolta e smaltimento delle acque meteoriche di dilavamento delle coperture del corpo rifiuti; vasca di trattamento e disconnessione; impianto elettrico con realizzazione di una nuova cabina di trasformazione alimentata da una nuova linea di media tensione, necessaria per il cospicuo aumento di potenza che scaturisce dalle nuove opere.

Tra i principali obiettivi delle opere di messa in sicurezza della discarica c’è la riduzione della produzione di percolato grazie alla impermeabilizzazione del terzo lotto, che infatti è stato stralciato dalla gara per la chiusura dei primi due. E si tratta proprio di quello in cui si verificò l’incidente all’origine della chiusura della discarica, risalente all’ormai sempre più lontano 5 settembre 2014.

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