TRANI - Un banale impegno di spesa per lavori edili nasconde al suo interno, tra le righe, la vera notizia. Infatti, dalla vecchia sede della biblioteca comunale Giovanni Bovio, un tempo ubicata in un’ala di Palazzo Vischi, in piazza Longobardi, sta per essere portato via un terzo lotto di libri e oggetti ancora custoditi all’interno di quelle vecchie mura. Anche questi saranno sanificati, eventualmente riparati laddove vi fosse la necessità, e soprattutto catalogati per essere trasferiti nell’attuale sede della biblioteca comunale a Palazzo San Francesco e diventarne parte integrante quello che si vuole realizzare è un intervento di prelievo che consenta di recuperare le pubblicazioni monografiche.
Tuttavia non sarà neanche l’ultimo previsto, «poiché si è ritenuto opportuno riservare successivamente, per il materiale periodico, un’azione specifica – si legge nel provvedimento firmato dal dirigente dell’Area affari istituzionali e servizi alle persone, Alessandro Attolico, in considerazione dello stato di conservazione della carta per cui è necessaria la consultazione della Soprintendenza affinché possa esprimersi in merito». La quantità non è ancora ben definita, ma quello che è certo è che tutto ciò che si trova a Palazzo Vischi «necessita di essere recuperato ai fini della collocazione nell’attuale biblioteca Bovio».
Quello che sta per effettuarsi, come detto, è il terzo importante intervento di recupero, dopo che i primi due sono stati effettuati negli anni recenti e hanno consentito di riportare alla luce pubblicazioni ritenute disperse o sottratte. Il primo prelievo, di circa 600 libri, avvenne nel 2019 con fondi comunali. Il secondo, di ben 2.000, ebbe luogo nel 2020 grazie al progetto «Art bonus», promosso dal Ministero del beni culturali e realizzato con il contributo parziale dell’amministrazione comunale e quello fondamentale di mecenati e volontari. In entrambi i casi, i volumi sono stati prelevati, sanificati e restaurati dalla società Spix Italia, di Potenza, con impegni di spesa rispettivamente di 5.000 e 15.000 euro. Nel secondo caso, 10.000 euro arrivarono dalle donazioni ed i restanti 5.000 da un cofinanziamento comunale. Quei volumi, così come gli attuali prossimi al prelievo, sono rimasti accatastati alla meno peggio in quegli ambienti per oltre trent’anni anni dopo la chiusura di quella sede.
Negli anni ‘90, a causa della vetustà di Palazzo Vischi, la biblioteca comunale si trasferì temporaneamente in corso Alcide De Gasperi, angolo via don Aldo Martucci, ma i suoi dipendenti facevano la spola con piazza Longobardi per prelevare e rilasciare libri richiesti dagli utenti. Poi, nei primi anni 2000, trovò finalmente la sua nuova dimora a Palazzo San Francesco, adiacente l’omonima chiesa. Ma tutti quei volumi erano rimasti lì, persino murati per le precarie condizioni statiche e igieniche dei locali. Vi fu anche un’occupazione abusiva dell’appartamento e gli inquilini illegittimi abitarono nelle stesse stanze dei volumi, convivendo con essi. Nel frattempo, però, la biblioteca comunale cresceva giorno dopo giorno e, con quella, anche i progetti utili per riannodare le fila della storia e riportare tutti quei libri alla casa madre, circostanza sempre più prossima a realizzarsi. Il materiale recuperato e da riportare alla luce è costituito, fra gli altri reperti, di volumi di ambito locale - storia tranese e pugliese -, collane non più edite, periodici storici e opere d’arte quali sculture e quadri, patrimonio di proprietà comunale.
La biblioteca comunale fu fondata il 23 aprile del 1870, nei primi anni del Regno d’Italia, ed è fra le biblioteche più antiche della Puglia. L’attuale dotazione libraria è di circa 120.000 unità, fruibili tramite catalogo on line (Opac Sbn) e schedario cartaceo. Ha un corposo fondo manoscritti e diversi fondi antichi di pregio, frutto di donazioni da parte di illustri e nobili famiglie tranesi e non solo. È il contenitore culturale più frequentato dai giovani, con circa 300/400 accessi giornalieri. L’unico varco che consente di accedere ai locali adibiti ad ex sede della biblioteca è murato e, per i precedenti sopralluoghi e prelievi di materiale è stato richiesto del materiale edile sia per l’apertura, sia per la chiusura. Svolgerà i lavori l’impresa edile Restauri and buildings di Trani, per 3.100 euro Iva compresa.