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Vigili del fuoco, la marcia senza fine per la la nuova caserma a Barletta

 
Maria Pia Garrinella

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Maria Pia Garrinella

Vigili del fuoco, la marcia senza fine per la la nuova caserma a Barletta

Tutto ha avuto inizio nell’ormai lontano 2013, ma l’iter non si è ancora concluso

Mercoledì 24 Agosto 2022, 13:03

Il divieto di raccolta e consumo dei prodotti agricoli cresciuti nei terreni nel raggio di 500 metri, in direzione Andria, a partire dalla zona dell’incendio di un’area dell’ex mattatoio comunale di Barletta è stato disposto dal sindaco Cosimo Cannito il quale, in via precauzionale e in attesa dei riscontri sui campionamenti fatti da Arpa Puglia, ha emanato una ordinanza alla luce anche di una sorta di raccomandazione del dipartimento di prevenzione della Asl Bt in tal senso.

Ad andare in fumo, domenica pomeriggio, sono stati cumuli di rifiuti di ogni genere, fra cui scarti di lavorazione calzaturieri e tessili, plastica, cartoni e tanto altro, che avevano colmato un’area di 2.500 metri quadrati. Rifiuti sversati, a quanto pare, nell’ultimo periodo, ma saranno le indagini della polizia, coordinate dalla procura di Trani, e l’esame sulle immagini di alcune telecamere di videosorveglianza della zona a dirlo con certezza. Quei rifiuti, una volta dati alle fiamme, perché è questa l’ipotesi investigativa, hanno provocato un incendio di dimensioni così vaste che i vigili del fuoco hanno impiegato ore, fino alle 7 di lunedì mattina, per spegnerlo.

Vigili del fuoco che, fino a prima di allora, in quel luogo ci erano andati solo in occasione di qualche sopralluogo, essendo l’intera area dell’ex mattatoio destinata a ospitare il comando provinciale dei pompieri, come stabilito nell’ambito della dislocazione e istituzione degli uffici periferici dello Stato nella provincia di Barletta – Andria - Trani. A tale scopo, nel 2013, il governo prevede un investimento di 11.900.000 euro (c’è un Dpcm datato 3 dicembre 2013 che aggiorna il programma degli interventi e il relativo piano finanziario). Ed è allora che comincia il lungo iter, purtroppo ancora incompleto, che porterà quel luogo alla sua riqualificazione e rifunzionalizzazione per poter ospitare i vigili del fuoco della provincia e scongiurare attività illecite e disastri per l’ambiente e la salute pubblica.

I primordi di tale disegno risalgono al 2005. Il comune di Barletta ritiene di poter candidare l’ex mattatoio e, in seguito a un sopralluogo di alcuni tecnici del ministero dell’Interno, il comune invia copia delle planimetrie del dismesso mattatoio, ritenendolo idoneo, a cominciare dalla logistica: adiacente alla statale 170, servito da una complanare, insomma in una posizione strategica.

Il 20 dicembre 2008 il Ministero dell’Interno - Dipartimento dei Vigili del Fuoco - Direzione regionale della Puglia trasmette il progetto preliminare della sede del nuovo Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, sulla cui base viene previsto il finanziamento di quasi 12 milioni del dicembre 2013. L’accordo è stretto, qualche giorno dopo, il 19 dicembre 2013, con delibera di giunta, il comune di Barletta conferma la destinazione dell’ex mattatoio a sede del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco.

Da allora ci vorranno tre anni e mezzo per arrivare, il 29 giugno 2017, alla stipula del contratto di compravendita con cui, al prezzo di 1.645.000 euro, il comune di Barletta ha ceduto alla Agenzia del Demanio l’ex mattatoio.

Cosa è successo da allora a oggi? Intanto, in corso d’opera, prima che la cessione fosse perfezionata, non sono mancati gli imprevisti: da palazzo di città a più riprese, almeno un paio, ci si è resi conto che alcune aree, sul catasto particelle, sia immobili sia terreni, non erano nella proprietà del comune, che ha dovuto predisporre gli atti necessari per acquisirle. Poi si è dovuto anche risolvere la questione del vecchio centro veterinario, spostato di lì e che sarà realizzato in una scuola dismessa in zona Maranco. Infine la bonifica del sito.

“Ceduta l’area fu stabilito che la stazione appaltante fosse l’Agenzia regionale del Demanio e, ad oggi, sono in corso le procedure di gara per l’appalto dei lavori del progetto di rifunzionalizzazione di quell’area, perché possa ospitare il comando provinciale dei vigili del fuoco”, aiuta a ricordare il consigliere regionale Ruggiero Mennea, il quale in veste di Presidente del Comitato regionale permanente di Protezione Civile fino al settembre 2021, ha seguito l’iter.

Quello che salta agli occhi, in tutta quella procedura e che lo stesso Mennea evidenzia, è “un vuoto contrattuale su chi dovesse ricadere il compito della custodia di quel bene una volta ceduto, vuoto che non ha impedito che quel luogo, nel tempo, fosse vandalizzato e usato, indisturbatamente, per scopi illeciti”.

Mennea, inoltre, ricorda che già tempo fa aveva suggerito “il trasferimento temporaneo, con unità mobili o prefabbricati, delle unità lavorative così da usare il sito dell’ex mattatoio in maniera transitoria e, di fatto, presidiarlo, anche alla luce del fatto che l’attuale sede è inidonea e c’è anche un contenzioso con la proprietà”. Una proposta che Menna rilancia considerato anche che nell’organico dei vigili del fuoco ci sono alcune donne e l’attuale sede della caserma non ha spazi e servizi adeguati e distinti per loro.

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