Venerdì 05 Settembre 2025 | 05:47

Trinitapoli, a fuoco le ecoballe: rifiuti provenienti dalla Campania

 
Davide Suriano

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Davide Suriano

Trinitapoli, a fuoco le ecoballe: rifiuti provenienti dalla Campania

Incendio doloso, allarme nella notte a causa del cattivo odore diffuso

Giovedì 04 Settembre 2025, 09:48

Rifiuti in fiamme nella notte tra martedì 2 e mercoledì 3 settembre, a Trinitapoli. A bruciare sono state le ecoballe abbandonate più di due anni fa sul suolo della vecchia cooperativa ortofrutticola «La Fenice» nei pressi della stazione ferroviaria, a poca distanza dal centro abitato.

Si tratta di rifiuti provenienti dalla Campania il cui ritrovamento risale a giugno del 2023. Da allora quelle ecoballe erano sotto sequestro in attesa della catalogazione - avvenuta solo di recente - e della successiva rimozione non ancora avvenuta. Qualcuno si è introdotto nel perimetro dell’ex azienda ed ha appiccato l’incendio. L’allarme è scattato poco dopo l’una di notte a seguito delle segnalazioni dei cittadini che avvertivano un cattivo odore nell’aria. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri e la Polizia Locale di Trinitapoli. Le operazioni sono andate avanti anche dopo le tre del mattino.

Il sindaco Francesco Di Feo, giunto sul posto, ha parlato di un atto doloso e criminale. Ora saranno le indagini a fare chiarezza. Di Feo ha inoltre spiegato il motivo per cui quelle ecoballe erano ancora lì a distanza di tempo e soprattutto ha sottolineato l’assenza di rifiuti speciali. «Molti non sanno che queste ecoballe, scaricate qui diverso tempo fa, sono state segnalate alla Procura della Repubblica. Bisognava prima caratterizzarle. Solo qualche giorno fa abbiamo ricevuto le prime analisi e anche su questo vogliamo tranquillizzare tutti: non sono rifiuti tossici, non c’è traccia di materiale speciale», ha concluso il primo cittadino casalino. Quello delle ecoballe portate nella BAT dalla Campania (e non solo) è un tema esploso proprio a seguito del ritrovamento nell’area dell’ex «La Fenice».

Sempre a Trinitapoli, qualche tempo dopo, ne sono state trovate altre in un terreno lungo la strada che porta a Foggia. A Minervino Murge le diverse tonnellate di rifiuti lasciate in due cavità naturali al confine col territorio di Andria. Un’annosa vicenda da tempo attenzionata dalla Procura della Repubblica di Trani e rilanciata ad inizio 2025 dalla Commissione parlamentare sui rifiuti per il rischio relativo ai roghi tossici. Ad ottobre dello scorso anno i carabinieri del Nucleo Tutela Ambiente di Bari hanno dato una prima risposta al fenomeno arrestando otto persone per lo sversamento di 6mila tonnellate di rifiuti pericolosi dalla Campania in cave in disuso tra le province di Foggia e Barletta-Andria-Trani, tra cui un’area sempre di Minervino Murge. 17 in tutto gli indagati.

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