BARLETTA - L’inchiesta della Procura di Trani sulla gestione disinvolta di alcuni appalti e sull’affidamento discutibile di alcuni incarichi alla Provincia di Barletta, Andria, Trani, si muove su due piani: quello di commissione e quello di omissione. Il primo riguarda l’accettazione «di denaro o altre utilità», mediante il compimento «di atti contrari ai doveri d’ufficio». Il secondo, invece, la mancata segnalazione di «cause di incompatibilità anche potenziali». E così giovedì scorso i militari della Guardia di Finanza di Barletta hanno eseguito perquisizioni personali e domiciliari a carico di dodici persone, fra dirigenti e funzionari (pubblici ufficiali), tecnici e imprenditori, a carico dei quali vengono ipotizzate a vario titolo le accuse di corruzione e truffa aggravata. Per provare eventualmente le quali, sarà necessario procedere al completamento dell’indagine fino alla richiesta o meno del giudizio e oltre, circostanza che fa di tutti gli indagati attualmente presunti non colpevoli.
Al centro degli accertamenti della Procura, vi è la beffarda e mai realizzata bonifica del sito Cobema, una discarica per rifiuti speciali non pericolosi in contrada Tufarelle, nel territorio di Canosa. Ma non solo di bonifica-fantasma si tratta nelle carte dell’inchiesta, bensì anche di altre attività. Ad esempio, c’è l’affidamento da parte della Provincia di Barletta, Andria, Trani, dei lavori di revisione di 6 blocchi di bagni con annessa sostituzione dell’elettropompa sommersa presso la succursale di Andria dell’Istituto professionale «Archimede» di Barletta. Secondo l’impianto accusatorio, l’ing. Giuseppe Marselli, funzionario della Provincia, ha affidato tali opere alla ditta individuale Gaetano Centanni di Bari, che il 4 giugno 2021 emette fattura per 4.900 euro. I lavori in subappalto non autorizzato, invece, sarebbero stati realizzati dalla G.R. Impianti di Rilievi Giacomo e Germano Antonio (fattura del 1 giugno 2021 per 4.410 euro). La quale G.R. Impianti haanche eseguito lavori idraulici per 4mila euro (fattura del 17 giugno 2021) presso l’abitazione dell’ing. Morselli.
Ci sarebbe stata anche la necessità di «accelerare» i pagamenti da parte della Provincia Bat. Il procuratore Renato Nitti e i sostituti Francesco Tosto e Giuseppe Aiello accusano l’ing. Paolo Misuriello, titolare dell’omonimo studio professionale e rappresentante legale della Sgm Ingegneria srl, di aver consegnato all’ing. Vincenzo Guerra, dirigente presso la provincia di Barletta, Andria, Trani, la somma di 12.688 auro. Come sarebbe avvenuta la «dazione»? Attraverso il pagamento di una fattura emessa il 1° ottobre 2020 dalla Rgm, società tra professionisti di Regina Ricciardi, moglie dell’ing. Guerra, nonché legale rappresentante della stessa società. Tutto ciò, sempre secondo l’accusa, per l’ottenimento da parte dell’ing. Misuriello di affidamenti e connesse liquidazioni disposte dal dirigente Guerra: nello specifico, si va dall’affidamento dell’incarico di coordinatore della sicurezza in vari cantieri aperti dalla Provincia di Barletta, Andria, Trani alla liquidazione di acconti per consulenze professionali, all’affidamento della direzione lavori per il risanamento della strada provinciale 5 (ex provinciale 141)». Indicando, nel contempo, «contrariamente al vero, l’assenza di cause di incompativilità, anche potenziali, ovvero l’esistenza di rapporti commerciali tra la moglie convivente del pubblico ufficiale Guerra e il privato Paolo Misuriello». Ma l’accusa più grave riguarda la mancata bonifica della discarica Cobema: in questo caso, i magistrati contestano agli ingegneri Vincenzo Guerra e Giuseppe Marselli, nonché all’imprenditore Franco Robertazzi di San Gregorio Magno (Salerno) di «aver rappresentato, attraverso omissioni e condotte illecite, una realtà diversa , inducendo in errore il Ministero della Transizione ecologica ed eseguendo opere non necessarie, depauperando così fondi pubblici per 4milioni e 200mila euro e lucrando suigli incentivi correlati all’appalto (48mila 917 euro».
All’ing. Guerra viene anche contestato di «aver omesso di ottenere, nonostante quanto previsto nella propria determina dirigenziale del 29 aprile 2005, l’acquisizione di garanzie finanziarie ad integrazione di quelle già prodotte nella autorizzazione conseguita dalla Cobema nel 2004».