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San Ferdinando, brucia la palazzina: sei intossicati

 
Giuseppe Capacchione

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Giuseppe Capacchione

San Ferdinando, la palazzina a fuoco

Tra le ipotesi il sospetto che le fiamme siano partite dall'impalcatura montata per lavori di ristrutturazione

Martedì 22 Marzo 2022, 11:10


SAN FERDINANDO DI PUGLIA - Notte di fuoco e di paura alla periferia della cittadina ofantina per un incendio che ha interessato una intera palazzina di tre piani. Molto probabilmente le fiamme hanno avuto origine dall'esterno dell’edificio, forse dall'impalcatura montata per i lavori di ristrutturazione della facciata, mentre meno probabile resta l’ipotesi di una fuga di gas.
Saranno i carabinieri a fare luce sull'incendio che ha praticamente distrutto una palazzina di tre piani alla periferia di San Ferdinando di Puglia, attualmente posta sotto sequestro.

È successo in piena notte. Gli abitanti del quartiere in cui si trova via Napoli sono stati svegliati «dagli scoppi e della fiamme altissime», raccontano. «Credevamo si trattasse dell’ennesima auto incendiata, pratica purtroppo in uso in città, ma davanti ai nostri occhi si è materializzato uno scenario ancora più grave», dicono. Non ci sono vittime, solo persone ricoverate in ospedale per accertamenti in seguito all’inalazione di fumo. Tratti in salvo alcuni anziani che vivevano all’interno delle abitazioni e un condomino affetto da disabilità.

Sei le famiglie costrette a lasciare le proprie case. «Era come una grande torcia. Dai nostri balconi si vedeva tanto fumo nero e l’aria era irrespirabile», testimoniano i vicini. Sul posto è stato necessario l’intervento di diverse squadre dei vigili del fuoco per domare le fiamme prima che assumessero dimensioni ancora più grandi e potessero coinvolgere anche le palazzine poco distanti. È atterrato nell'area mercatale di via Ofanto un elisoccorso proveniente da Foggia, per fortuna partito senza pazienti a bordo.

Il personale medico del 118 ha prestato le prime cure necessarie. «Inizialmente eravamo in pensiero perché credevamo che i residenti dello stabile erano a letto e quindi non avessero sentito nulla. Abbiamo allertato i soccorsi. Per fortuna nessuno si è fatto male», confida chi abita nel quartiere. Lo stabile rientrava un tempo nel complesso di proprietà dell’ente Istituto autonomo case popolari. Da anni era diventato di proprietà privata. Le famiglie hanno trovato una sistemazione presso i propri parenti, ma solo in maniera provvisoria.

Da Palazzo di Città fanno sapere che il commissario prefettizio Alberto Monno, che svolge le funzioni del sindaco e dell’intero Consiglio comunale dopo la caduta dell’amministrazione, ha già incontrato i condomini per prendere nota delle loro necessità. Nel frattempo gli assistenti sociali del comune si sono attivati per trovare una modalità per venire incontro ai cittadini che improvvisamente hanno dovuto lasciare quello che avevano per mettersi in salvo. Del palazzo la parte più compromessa è la facciata laterale, ormai totalmente annerita. Dall'esterno sono visibili le persiane bruciate e quello che resta dei tendaggi.

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