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Emergenza sfratti nella Bat: «Congelati» 524 sfratti, ma sale la tensione abitativa

 
Luca De Ceglia

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Luca De Ceglia

Emergenza sfratti nella Bat: «Congelati» 524 sfratti, ma sale la tensione abitativa

L'appello del Sunia: intervenga il prefetto

Domenica 20 Febbraio 2022, 19:09

Notificatori con decreti di sfratto al galoppo nelle città della Provincia di Barletta - Andria -Trani per raggiungere gli assegnatari di case popolari in mora. Dall’analisi delle politiche abitative effettuata dal sindacato SUNIA balza ancora una volta l’allarme sull’alto numero di provvedimenti di sfratto per morosità. Nella BAT sono 524 in totale gli sfratti esecutivi dell’anno 2020 in “ballo”, di cui 467 per mancato pagamento. Per ora sospesi. Il SUNIA lancia un pubblico appello al Prefetto della BAT affinché sia promotore di un gruppo di coordinamento che porti alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra i Comuni ad alta tensione abitativa, i sindacati degli inquilini e della proprietà, l’Ordine degli Avvocati ed il Tribunale così come avvenuto in altre province per la gestione degli sfratti ed il pieno utilizzo delle risorse sulla morosità incolpevole. Ecco il “quadro” della situazione sul fronte casa elaborato dal Sunia.

DISAGIO ABITATIVO E ATTIVITÀ DEI COMUNI - Il disagio abitativo è appesantito anche da questi dati e le richieste di un alloggio pubblico non trovano sfogo per inadempienza di alcuni Comuni della Bat a seguito della mancata pubblicazione dei bandi comunali anche al fine di rilevarne il fabbisogno. I Comuni hanno un compito importante per mettere insieme le sinergie istituzionali e pensare ad una nuova programmazione urbanistica tesa a ri-abitare gli spazi sottoutilizzati o inutilizzati, ridistribuendo e valorizzando il patrimonio edilizio esistente, qualificando le nuove costruzioni. La legge 80/2014 (Piano Casa Nazionale), la legge regionale 22/2014 che obbliga i Comuni alla redazione di un Piano Casa rimane un percorso disatteso. I sindaci devono essere più attenti e dare attuazione alla normativa”. Ad oggi, ad eccezione di quello di Bari, nessun Comune della provincia ha elaborato un Piano Casa. La Regione Puglia ha escluso dalla partecipazione al bando sull’Abitare Sostenibile i Comuni che non avevano approvato le graduatorie definitive ERP. Insomma per il sindacato SUNIA “aumenta la disuguaglianza e l’esclusione sociale, estendendo la vulnerabilità anche alle fasce di popolazione non coinvolte da questo tipo di problemi vista la difficoltà nel sostenere il pagamento dei mutui o il costo degli affitti che incide per una porzione troppo consistente dei redditi. L’ampliamento del patrimonio abitativo in affitto a canone calmierato “compatibili con i redditi” rimane una strada obbligata vista la perdurante crisi economica che, secondo le previsioni aumenterà a causa del vistoso aumento delle utenze (energia elettrica e gas) nel corso del 2022 per ragioni geo-politiche che i cittadini italiani purtroppo ignorano. “Non è ipotizzabile ricercare soluzioni continuando ad urbanizzare il territorio con l’espansione delle città, lo spazio entro il quale viviamo è in gran parte costruito – sostiene Angelo Garofoli del Sunia - nell’ultimo decennio le abitazioni sono aumentate più delle famiglie, con grande spreco del territorio e surplus edilizio. La cessazione del contenzioso a causa dell’ICI/IMU deve passare attraverso eque transazioni: il Comune rinuncia al contenzioso e l’ARCA investe le somme oggetto del contenzioso nel recupero e/o nuova costruzione". 

PIANI SOCIALI DI ZONA - Occorre rivedere le strategie. Di tali “Piani” per affrontare la povertà e l’estrema indigenza. “Non è ammissibile che negli anni scorsi sia stato previsto un contributo a fondo perduto di 25 mila euro per l’acquisto della prima casa a discapito delle vere debolezze socio economiche delle famiglie – spiega Garofoli - registriamo la difficoltà degli assegnatari di alloggi ERP nel pagare anche il canone sociale, per cui è doveroso prevedere nei Piani sociali di zona, utili risorse da destinare al “Fondo Sociale” istituito dalla legge regionale n.10/2014”. AGENZIE COMUNALI PER LA CASA E BILANCIO

REGIONALE – Il sollecito ai Comuni è di costituire le agenzie sociali per la casa previste dalla legge, visto i finanziamenti e la disponibilità della Regione Puglia e le Agenzie sociali per la casa devono svolgere un ruolo importante nel far incontrare la domanda e l'offerta locativa. L’utilizzo dei fondi già assegnati dalla Regione ai Comuni ad oggi non vengono spesi dai Comuni. Il Sunia invita i Consiglieri regionali ad impegnarsi affinché nel Bilancio sia destinato almeno l’1% per investimenti che aumentano il numero degli alloggi in locazione, le manutenzioni degli alloggi di edilizia pubblica e interventi di sostegno alle famiglie in locazione.
 
 

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