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Redazione online
15 Marzo 2021
CANOSA - Sarà un incidente probatorio ad accertare se la discarica di rifiuti speciali Cobema, a Canosa di Puglia, abbia causato inquinamento ambientale.
Lo ha chiesto e ottenuto la Procura di Trani sulla base degli accertamenti eseguiti dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta a carico dei due legali rappresentanti della società e della stessa Cobema Srl, indagati per inquinamento ambientale e omessa bonifica. L’udienza è fissata per il prossimo 16 aprile.
Dalle indagini, avviate dopo due esposti presentati dalla Regione Puglia e da un gruppo di cittadini, è emerso che quell'area, dove oltre al sito della Cobema ci sono più impianti di trattamento di rifiuti, è da anni interessata da ripetuti superamenti delle Concentrazioni di Soglia di Contaminazione della falda sottostante. Tali accertamenti, condotti negli anni da Arpa Puglia, hanno indotto la Regione Puglia ad attivare la procedura prevista per la valutazione dei siti contaminati, «a tutt'oggi, per cause in corso di valutazione ed approfondimento, non conclusa» dice la Procura. Sono stati accertati, in particolare, «una compromissione e un deterioramento significativi del sottosuolo e della falda acquifera sottostante la discarica, certificati dal superamento delle Csc previste dalla legge per i metalli pesanti e incidente direttamente sull'equilibrio dell’ecosistema acquatico, fonte di pericolo per la salute degli utilizzatori di acque di falda ad uso irriguo e agro industriale».
«L'intera area interessata dall’inquinamento - spiega la Procura in una nota - è stato, peraltro, oggetto della procedura di infrazione comunitaria negli anni 2011-2015, per il mancato rispetto degli obblighi normativi in tema di gestione di discarica di rifiuti».
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