Maschio, poco più che cinquantenne, avvocato o, al massimo, imprenditore: scorrendo le biografie dei cinquanta eletti in Consiglio regionale è questo l’identikit medio dei prossimi inquilini di via Gentile, almeno in base ai calcoli fatti dal sistema Eligendo e in attesa della proclamazione ufficiale che non avverrà prima dell’inizio del prossimo anno.
In questa casistica rientra quasi completamente anche lo stesso governatore neo eletto, Antonio Decaro che è, appunto, uomo e ha 55 anni, ma di professione fa l’ingegnere. Da un punto di vista anagrafico, nell’albo dei governatori eletti direttamente, il quasi ex parlamentare europeo si pone esattamente a metà strada tra i suoi predecessori. Più giovani di lui, al momento dell’elezione, erano Raffaele Fitto, che nel 2000 non aveva ancora compiuto 31 anni (record che sembra destinato a resistere ancora a lungo), e Nichi Vendola, 47enne al momento dell’elezione, nel 2005. Leggermente più avanti con gli anni rispetto a Decaro, invece, Michele Emiliano, che nel 2015 aveva 56 anni, e Salvatore Distaso, primo governatore eletto direttamente, nel 1995, a 58 anni.
La Corte d’Appello non potrà che confermare il dato del consigliere più anziano tra quelli che stanno per sedersi tra gli scranni del Parlamentino pugliese: si tratta, infatti, di Luigi Lobuono, candidato del centrodestra sul quale Decaro ha avuto la meglio. Lo scorso gennaio, l’imprenditore barese (che ugualmente risponde a due dei requisiti più gettonati) ha compiuto 70 anni ed è, dunque, il consigliere più anziano. A parte Lobuono, i nati fino al 1960 sono 5.
Che la politica regionale pugliese non sia cosa per giovani è stato certificato nei giorni scorsi da uno studio condotto da Liberi network e Politicare che ha messo in luce come, alle recenti elezioni regionali, su 608 candidature, solo 72 siano state di under 35 (ovvero di ragazze e ragazzi nati dal 1990 in poi) pari all’11,84% del totale.
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