Piano Casa non approvato e delibera sulle zone B5 ritirata per assenza dell’assessore all’Urbanistica Pierpaolo Grimaldi: stop per la maggioranza, il centrosinistra esulta. L’atteso consiglio comunale con all’esame i provvedimenti urbanistici ha riservato qualche sorpresa, a partire dalla mancata approvazione del Piano Casa. Nello scorso mese di luglio il provvedimento era stato adottato con 19 voti favorevoli, ieri i consiglieri che hanno espresso il proprio assenso alla proposta di delibera sono stati solo 16, un numero insufficiente per ottenere il disco verde.
A venir meno sono stati gli ok di Vito Tupputi (Lista Mino Cannito sindaco) e dei due consiglieri di opposizione Adelaide e Massimo Spinazzola (Cantiere Puglia), assenti al momento del voto. Della maggioranza, così come a luglio, tra assenze ed incompatibilità, non hanno sostenuto il provvedimento Michele Trimigno (Barletta al Centro), Ruggiero Fiorella (lista Amico), Letizia Rana e Gianluca Gorgoglione della lista Mino Cannito sindaco e Stella Mele di Fratelli d’Italia. Con il non voto si è espresso Giuseppe Dibenedetto di Forza Italia.
Dopo la mancata approvazione del Piano Casa, il sindaco ha comunicato anche il ritiro della delibera sulle zone B5, motivando la sua scelta con l’assenza, per motivi di salute, dell’assessore all’Urbanistica Pierpaolo Grimaldi. Per le opposizioni, da questo consiglio comunale «emerge con chiarezza che non esiste una maggioranza solida. Non l’hanno mai avuta e continuano a dimostrarsi confusi. Vorrebbero andare avanti a colpi di numeri, ma - ha affermato il capogruppo della lista Emiliano sindaco di Puglia, Antonello Damato - quei numeri non ci sono. Non ci riescono perché, su questi temi, le ragioni delle opposizioni hanno fatto prevalere il buon senso su tanti consiglieri comunali».
Damato ha poi ribadito che, per le opposizioni «sia il Piano Casa, sia il provvedimento sulle B5 rappresentano una colata di cemento che rischia di deturpare la città per i prossimi decenni. Noi stiamo cercando di impedirlo in ogni modo, anche grazie al supporto delle associazioni, dei cittadini e di tutte le persone che hanno a cuore il futuro di Barletta». Per la consigliera comunale del Partito democratico Santa Scommegna, la maggioranza ha pagato il suo modo di agire. «Il Piano Casa - ha spiegato la dem - poteva essere uno strumento utile e propositivo per la città. Invece si è scelta la strada della forzatura, che non ha prodotto alcun risultato, se non quello di lasciare Barletta senza un Piano casa condiviso, credibile e coerente con i principi della legge regionale».
A rispondere agli attacchi dell’opposizione è stato il capogruppo di Fratelli d’Italia Riccardo Memeo. «La mancata approvazione del Piano Casa - ha affermato il meloniano - è un dato negativo per la città. Non c’è nulla da festeggiare. Parliamo di un provvedimento che Barletta attendeva da tempo e che trae origine da una legge regionale approvata con un consenso trasversale: una legge votata dal centrosinistra che governa la Regione Puglia da vent’anni, ma anche dal centrodestra, quindi sostenuta da tutte le forze politiche e già adottata dalla quasi totalità dei Comuni pugliesi, di destra e di sinistra. Dispiace che proprio il centrosinistra abbia colto l’assenza di alcuni consiglieri di maggioranza - chi per malattia, chi per incompatibilità con il provvedimento - per far venire meno il numero legale e perdere l’occasione di approvare una norma utile alla città. È stata un’opportunità sprecata». Memeo ha poi manifestato la volontà della maggioranza di riportare i provvedimenti in consiglio, anche passando da un confronto. «Il confronto è sempre necessario e penso che ci sarà. In questa occasione eravamo numericamente meno del solito: alcuni consiglieri, compreso l’assessore all’Urbanistica, erano assenti per influenza. È bastato un voto in meno perché il provvedimento non passasse. Ma restiamo fiduciosi che, alla prossima occasione, il consiglio comunale possa approvarlo con onestà intellettuale, anche da parte dell’opposizione».
















