BAT - La Asl Bat avrebbe dovuto incamerare i circa 100mila euro di cauzione depositati dal consorzio che si era classificato primo nella graduatoria dell’appalto per il servizio prenotazioni, ma se n’è ricordata con qualche mese di ritardo e non ha incassato un centesimo. Il caso finirà dunque davanti alla Corte dei conti. È questo l’esito di un ricorso presentato al Tar di Bari da parte del consorzio che nel 2018 si era aggiudicato la gestione (per due anni più uno) del Cup aziendale, un contratto da 9 milioni di euro poi revocato per irregolarità dell’appaltatore: in questi casi la legge prevede una sanzione che è pari, appunto, all’importo della garanzia.
Nel 2018 dopo l’aggiudicazione della gara al Consorzio Leonardo è emerso il Durc negativo della cooperativa Capodarco, che si sarebbe dovuta occupare materialmente del servizio per conto del consorzio (stiamo parlando del call center che gestisce le prenotazioni e il pagamento del ticket). La Asl Bat ha dunque proceduto ad annullare l’aggiudicazione chiamando la seconda classificata, e - come prevede la legge - avrebbe dovuto escutere la cauzione provvisoria presentata da Leonardo. Qui c’è stato un corto circuito.
A luglio 2019, infatti, la società assicuratrice che ha emesso la fideiussione ha risposto «no» alla Asl in quanto la polizza era ormai scaduta. Leonardo si è dunque rivolta al Tar per chiedere l’annullamento della richiesta della Asl, e i giudici amministrativi hanno accolto: la richiesta della Asl Bat è «certamente tardiva», visto che la fideiussione scadeva a 30 giorni dall’aggiudicazione alla nuova impresa, e comunque era valida per sei mesi dalla presentazione dell’offerta. Una decisione confermata anche dal Consiglio di Stato e dunque definitiva.
La Asl ha allora provato a chiedere direttamente al consorzio l’importo della sanzione, e Leonardo è tornata davanti ai giudici amministrativi per chiedere l’ottemperanza alla sentenza che stabiliva la tardività dell’escussione, oltre che il risarcimento dei danni. I giudici amministrativi (Seconda sezione, presidente Allegretta) hanno rigettato sul risarcimento, ma nel merito hanno annullato anche la richiesta di pagamento diretto dei 97mila euro: si tratta hanno scritto - di un «provvedimento manifestamente violativo del giudicato» da parte della Asl, perché dopo che un atto viene dichiarato illegittimo «si deve ritenere esaurito ogni margine di discrezionalità nel successivo esercizio del potere amministrativo».
Quei 97mila euro, sembrerebbe aver detto il Tar, non possono essere più richiesti al consorzio Leonardo. E dunque sono un danno per le casse della pubblica amministrazione: da qui l’invio della sentenza alla Corte dei conti. Ma per il direttore generale della Asl Bat, Alessandro Delle Donne, il rischio di danno erariale non esiste. «È solo un recupero di un credito. Stiamo parlando - spiega - di una sanzione da mancato adempimento del contratto. Noi abbiamo trasformato quella sanzione in un debito pecuniario e stiamo procedendo per il suo recupero davanti al giudice ordinario. Il Tar ha ritenuto inammissibile la richiesta di risarcimento danni nei nostri confronti. Il servizio Cup, riscossione ticket, call center e back office erogato dalla Asl sta conseguendo risultati eccellenti».