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Trani, muore d’infarto a 200 metri dall’ospedale: «Soccorsi in ritardo»

 
Nico Aurora

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Nico Aurora

Trani, muore d’infarto a 200 metri dall’ospedale: «Soccorsi in ritardo»

Alla denuncia dei familiari, risponde la Asl: «Tempi rispettati». Il giallo del defibrillatore

Mercoledì 20 Gennaio 2021, 17:25

TRANI - Nell’epoca del covid non si muore soltanto di covid. Potrebbe essere il caso del 57enne commerciante Giuseppe Paradiso, deceduto nel pomeriggio di lunedì per infarto anche se non soffriva di patologie pregresse, né cardiache.

Secondo quanto afferma Sabina Carcano, nipote del paziente, a nome della famiglia che avrebbe in animo la denuncia all’autorità giudiziaria, «la prima chiamata al 118 dopo il malore accusato da mio zio, che era in casa, è stata alle 14:01; è passata almeno mezz’ora prima che arrivasse qualcuno».

Alcuni familiari, nel frattempo, raggiungevano di corsa a piedi da casa del paziente, che dista 200 metri in linea d’aria, il Punto di primo intervento del Pta di Trani per allertare il personale.

Secondo quanto si apprende dalla Direzione generale dell’Asl Bt, «il medico del Pta ha raggiunto l’abitazione del paziente quasi contemporaneamente all’arrivo, alle 14:22, di un’ambulanza Victor (senza medico a bordo, ndr) che si era mossa alle 14:14». Il soccorso da due provenienze diverse non ha evitato la morte del paziente. Secondo la famiglia, inoltre, «l’equipaggio non era dotato di defibrillatore», mentre la Asl afferma che «c’era, poiché ne è dotata ogni ambulanza». A prescindere dalle versioni più o meno contrastanti, la pandemia sta causando ritardi nei soccorsi per le lunghe attese delle ambulanze presso i pronto soccorso a causa del percorso covid. «Anche per questo motivo - ribadisce l’Asl - stiamo correndo contro il tempo per dotarci di una centrale operativa 118 nella Bat, per gestire al meglio tutte le emergenze».

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