La comunicazione ai tempi del Coronavirus. Un optional per alcuni, fondamentale per altri, che si ritrovano ad occupare ruoli istituzionali molto importanti. Il caso del Comune di Andria è emblematico. Fin dall’inizio dell’emergenza, il commissario prefettizio, Gaetano Tufariello, ha mantenuto una posizione di totale silenzio in merito alle importantissime notizie legate al contagio sul territorio cittadino.
Dopo aver lottato per settimane contro l’incomprensibile scelta della Regione Puglia di non voler comunicare le cifre città per città, i sindaci della Bat sono riusciti ad avere dalla Prefettura i tanto attesi numeri, che meglio possono delineare la curva pandemica su ogni singolo territorio. Non a caso, sono ormai quotidiani i comunicati o i video sui social da parte dei primi cittadini che aggiornano la propria comunità sui numeri del contagio, in nome anche del ruolo di massima autorità sanitaria nella città di competenza. Così facendo le comunità di Barletta, Trani, Bisceglie, Canosa, Minervino, Margherita di Savoia, Spinazzola e Trinitapoli ricevono dati aggiornati giorno dopo giorno. L’unico centro di cui non si sa mai niente resta Andria, co-capoluogo, città più popolosa della sesta provincia e probabilmente con il più alto numero di contagi e con il più alto numero di vittime Covid, da quando è scoppiata l’emergenza.
In Puglia, andando oltre i confini provinciali, ci sono altri esempi in cui la comunicazione è precisa e puntuale. La vicina Cerignola è un comune commissariato come quello di Andria, che non ha un addetto stampa, ma ogni giorno viene diramato (sul sito web del Comune) un comunicato dal Centro operativo comunale (Coc) con tutti i numeri dettagliati e aggiornati. Stiamo parlando di un comune molto simile ad Andria, per estensione territoriale e quantità di popolazione.
Nella città federiciana tutto questo è utopia. In quasi due mesi di emergenza, il commissario Tufariello solo in una occasione ha comunicato il numero dei contagi senza ulteriori dettagli. In più occasioni, la Gazzetta ha chiesto spiegazioni su questo silenzio ma non ci è stata data mai una risposta.
Come si pretende, allora, che i cittadini andriesi rispettino le restrizioni, senza essere adeguatamente informati sulla situazione di contagio nella stessa città? La trasparenza delle informazioni, più che mai in questo periodo, ha anche l’obiettivo di evitare le tantissime fake news che circolano sui social. Il silenzio del commissario non può essere giustificato dalla violazione della privacy, perché diramando le informazioni sul contagio (e non i nomi o altri dati sensibili) non si entra minimamente nella sfera privata delle singole persone. Perché continuare ad insabbiare questi numeri, quando la città ha bisogno di sapere?

















