POTENZA «Chiediamo l’apertura di un tavolo permanente sulla sanità indispensabile per la tutela del diritto alla salute, diritto fondamentale delle persone e delle comunità». Giuliana Scarano, segretaria regionale della Cgil funzione pubblica è netta. Sulle problematiche legate alla sanità serve un tavolo permanente. Un tavolo di discussione e confronto indispensabile perché, se da un lato, «migliorano i Lea» - a suo dire - sul «recupero delle liste di attesa continuano gli spot».
«Sono mesi che come Cgil chiediamo conto alla Regione Basilicata del piano di rientro delle liste di attesa a fronte di quello che è il problema che assilla i lucani che non trovano risposte adeguate ai loro bisogni di assistenza- commenta la segretaria regionale - Carenze dell’offerta di prestazioni, sia dal punto di vista organizzativo delle strutture sia di qualità delle prestazioni, motivano infatti gran parte dei flussi interregionali, alimentando la mobilità passiva certificata nei 63 milioni di euro. La Regione Basilicata ha approvato gli indirizzi strategici e le indicazioni operative in materia di governo dei tempi di attesa,. Gli indirizzi alle aziende pubbliche e alle strutture private sono stati decisi senza alcun confronto preliminare che avrebbe fatto emergere le criticità che oggi rischiano di rendere inattuabili nel concreto gli indirizzi».
Per Scarano,, le difficoltà non solo sono legate al fatto che i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta siano stati chiamati a provvedere alle prenotazioni delle prestazioni «senza che sia stato fatto con loro alcun tipo di passaggio e si siano compresi gli eventuali problemi che questa nuova procedura potrà comportare» ma le Aziende sanitarie «dovranno nominare un Cup manager e organizzare il servizio anche nei giorni festivi e prefestivi e negli orari serali 20 – 24». «Ben venga l’estensione delle attività, ma con quale personale, considerate le gravi carenze sia nel comparto sia nella dirigenza, con i lavoratori già sottoposti a turni massacranti e che vanno ben oltre l’orario contrattualmente previsto, a scapito anche degli obbligatori riposi, mettendo a rischio la loro integrità psicofisica? » si interroga la segretaria regionale, evidenziando anche la necessità di fondi. «Con quali e quante risorse attestate ad ogni Azienda - continua l’esponente sindacale - considerato tra l’altro, che la Regione non ha ancora incrementato le tariffe per le prestazioni aggiuntive previste dal Decreto Schillaci o anche le tariffe delle varie indennità, come quella di pronto soccorso». Soffermandosi sul recupero delle liste d’attesa,poi, la segretaria Scarano evidenzia come «se sui ricoveri programmati il recupero è stato del 91% e sugli screening il dato è di un recupero del 100% delle prestazioni, sulle prestazioni ambulatoriali, quantificate in 218.875, il recupero è stato solo del 34%. «Il finanziamento pari a 4,6 milioni di euro, che poi sono esattamente le risorse messe a disposizione dal governo nazionale con il disegno di legge 34, è stato solo in parte utilizzato - conclude Giuliana Scarano - delle restanti risorse cosa si intende fare? Come si coniugano concretamente le linee guida adottate per il recupero delle liste di attesa con il precedente piano operativo per il recupero delle prestazioni arretrate e con gli esiti fotografati dalla Corte dei conti?». Di qui, la sollecitazione alla Regione ad aprire un tavolo permanente.