POTENZA - Soluzioni definitive per evitare il peggio ossia la chiusura delle strutture ed il licenziamento del personale. Per la sanità privata accreditata non è più il tempo dell’attesa, dei rinvii, delle discussioni infinite. Piuttosto è il momento dell’azione, della decisione concreta. L’incontro dell’11 in Regione sui tetti di spesa e le prestazioni erogate dovrà, infatti, avere soluzioni definitive.
Michele Cataldi, portavoce dell’Unità di crisi, lo dice chiaramente. «La casa sta bruciando e la convocazione del giorno 11 in Regione dovrà essere risolutiva. Quindi, l’ennesimo appello al presidente Bardi - precisa Cataldi -Tocca nuovamente a lui avere l’alta responsabilità di porre fine a questa assurda situazione e aprire le porte del confronto schietto e trasparente per affrontare insieme un futuro che non è roseo per l’assistenza sanitaria, nel più alto interesse dell’intera comunità lucana fatta di imprese, dipendenti e cittadini».
Per la sanità privata, infatti, «tantissime Regioni italiane hanno stanziato risorse proprie aggiuntive per sopperire alla domanda di prestazioni specialistiche erogate dal privato accreditato» e forse questa potrebbe essere la soluzione anche per la Basilicata. Si capirà l’undici gennaio appunto. Giorno a cui guardano con apprensione non solo i pazienti ma anche i lavoratori del comparto che lunedì si riuniranno in assemblea per decidere cosa fare. Di certo, sarà proclamato lo stato di agitazione ma, allo stesso tempo, se le cose non dovessero mettersi per il meglio sarà prevista una manifestazione davanti alla sede della Prefettura di Potenza. Intanto, nella vertenza sanità ad essere in prima linea sono anche i sindaci che, ieri, al termine del direttivo dell’Anci, hanno chiesto anch’essi al presidente Bardi, all’assessore regionale al ramo Fanelli ed al dg del Dipartimento un «incontro risolutivo» sulle varie criticità del comparto sanitario. In particolare, gli amministratori hanno sollecitato «garanzie nell’erogazione dei servizi sanitari presso le strutture pubbliche con la riduzione delle liste di attesa e presso le strutture private accreditate con lo stanziamento risorse economico-finanziarie» ma anche «il riordino dell’assistenza territoriale nella parte socio-assistenziale e socio-sanitaria» ed il «Piano sanitario regionale con la tempistica redazionale e la relativa presentazione dei contenuti».