Del polo biogreen faranno parte enti pubblici e infrastrutture tecnologiche private. Al momento risultano coinvolte, per le istituzioni pubbliche la Regione Basilicata, la Provincia di Matera e il Comune di Bernalda che metterà a disposizione zone del proprio territorio nell'area di Pantanello. Mentre tra i Centri di ricerca saranno interessati la società Metapontum Agrobios, capofila del Progetto, l'Enea-Centro Trisaia di Rotondella, il Cnr- Istituto di genetica vegetale, il Cra (Consiglio nazionale ricerca e sperimentazione in agricotura), l'Università di Basilicata, l'Alsia, i Centri di ricerca Cct Certa e Cct Biosistema, tra la categoria imprese i Distretti agroalimentari e le associazioni e le singole imprese.
«Il Polo - ha sottolineato il presidente di Agrobios, Salvatore Adduce, che ha coordinato la stesura del Piano - avrà quale sede principale Pantanello dove già sussistono ottime strutture, comunque da adeguare. Avrà una configurazione di Progetto e i soggetti costitutori stipuleranno un apposito accordo sul modello di Consortium Agreement europei che definisce ruoli e funzioni, attività di ognuno oltre a ratificare il sistema di governance che si integri con quello istituzionale regionale sulla ricerca e l'innovazione».
La missione del Polo Biogreen sarà quella di promuovere e svolgere attività di ricerca ed innovazione nel settore delle tecnologie verdi. «All’interno del Metapontum Agrobios - ha fatto presente l'assessore Viti - abbiamo riscontrato la presenza di un ottimo know how sviluppato negli anni e materiale di straordinario pregio scientifico soprattutto nel campo delle sementi che intendiamo sia utilizzare nei nuovi progetti sia eventualmente cedere, attraverso accordi commerciali, ai Paesi emergenti, con i quali sono già in corso contatti. Oggi l'interesse della Regione Basilicata - ha aggiunto - è rimettere al centro delle proprie politiche il settore primario, pertanto occorre dare una nuova configurazione al sistema lucano di ricerca rilanciando oltre alla Metapontum Agrobios, della quale sono stati risanati i bilanci, anche tutti gli altri enti di ricerca e il sistema organizzativo di imprese che orbita intorno al mondo agricolo. Oltre alla ricerca dovrà esser curata con attenzione la trasferibilità dell'innovazione al mondo imprenditoriale per sviluppare attività economiche e industriali, in coerenza con tale compito il Polo realizzerà un circuito di eccellenza che implementerà infrastrutture tecnologiche e programmi di ricerca, supportando iniziative agricole, agroalimentari, industriali, e nei settori dell'energia e dell'ambiente».