BARI - Quando l’ha aggredita alle spalle, colpendola con un martello, per strapparle la borsa nella quale la donna, aveva riposto i 1.000 euro, prelevati poco prima dallo sportello dell’ufficio postale di via Principe Amedeo, non sapeva che quella donna, avanti negli anni, era una suora laica della Società delle missionarie dell’Immacolata Padre Kolbe.
Sapeva solo di aver bisogno di quel denaro, dopo aver dilapidato tutto i suoi risparmi e speso per intero l’ultimo stipendio giocando alle macchinette mangiasoldi.
Ieri, un mese dopo l’aggressione avvenuta in via Barletta, la mattina del 5 marzo, intorno alle 11, gli investigatori della Squadra Mobile, guidati dal primo dirigente Filippo Portoghese, lo hanno raggiunto presso l’ospedale San Paolo dove lavora, regolarmente assunto, come operatore socio sanitario in servizio presso una delle Unità operative semplici di dipartimento, notificandogli un ordine di custodia cautelare agli arresti domiciliari (con braccialetto elettronico) per le accuse di rapina pluriaggravata e lesioni personali.
L’uomo, 61 anni, sposato, una figlia, ha visto arrivare gli agenti e non è rimato sorpreso. Sapeva di essere sotto inchiesta da quando, tre settimane prima, i detective della sezione «Falchi» della Mobile, dopo essere risaliti alla sua identità, lo avevano interrogato. Alle domande degli investigatori pare abbia risposto confessando di essere lui l’uomo immortalato dalle telecamere di sicurezza installate intorno a via Barletta la mattina dell’aggressione. I «falchi» erano riusciti a ricostruire i suo spostamenti, dal pedinamento della vittima fino alla rapina.
Si è giustificato raccontando il suo dramma di dipendente dal gioco d’azzardo. Aveva un bisogno disperato di denaro e non sapeva come procurarselo. In preda all’angoscia e allo sconforto, assillato dalle scadenze delle bollette e dalle spese da affrontare nel corso della giornata, con un martello infilato sotto la giacca è entrato nell’ufficio postale di via Principe Amedeo e ha atteso atteso il momento più propizio. Assalito dagli scrupoli e dalla paura pare sia tornato suoi suoi passi un paio di volte. In base alla ricostruzione degli investigatori sarebbe stato sul punto di rinunciare quando la sua attenzione è stata attirata da quella donna anziana che sotto i suoi occhi aveva appena prelevato 1.000 euro. L’ha pedinata e una volta giunti in via Barletta, un budello di strada che collega via Trevisani a via Manzoni e corre accanto alla scuola elementare Garibaldi, al quartiere Libertà, l’ha aggredita alle spalle, colpendola più volte con il martello. Le ha strappato la borsa ed è fuggita lasciandola in stato di quasi incoscienza riversa sull’asfalto. La suora, che non indossava abiti religiosi, dopo aver trascorso la sua giornata tra i clochard stava facendo ritorno nella sede della Società delle missionarie di padre Kolbe. Soccorsa dal 118 è stata trasportata presso il Policlinico dove è stata operata a causa della frattura al braccio provocata dai colpi di martello. È stata inoltre sottoposta a diversi esami per valutare un ipotetico danno cerebrale che rilevato i segni di un trauma cranico per fortuna non grave. Dopo aver trascorso un primo periodo di convalescenza a Bari, l’anziana è tornata a Bologna, la città dove il suo istituto religioso è stato fondato nel 1954.