BARI - I reati sono prescritti ma l’ex inviato barese di Striscia la Notizia Domenico De Pasquale, nome d’arte Mingo, e la moglie Corinna Martino, dovranno comunque risarcire il poliziotto che stava indagando su di loro per il «castello di menzogne» costruito contro di lui, accusandolo di aver estorto dichiarazioni ai testimoni, di aver falsificato i verbali e di averlo fatto per perseguire interessi personali. In primo grado i due erano stati condannati per calunnia alla pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione (Mingo anche a 7.500 euro di multa per l’altra accusa di diffamazione aggravata). La Corte di Appello di Bari ha ora dichiarato l’estinzione dei reati per prescrizione, ma ha confermato le statuizioni civili. I due rispondevano di aver incolpato, pur sapendolo innocente, di abuso d’ufficio e falsità ideologica l’assistente capo della polizia Gianluca De Stefano, ufficiale di pg della procura, che aveva condotto le indagini (per truffa ai danni di Mediaset, simulazione di reato e diffamazione) nei confronti dell’ex inviato del tg satirico e della moglie. Per la truffa a Mediaset Mingo e la moglie sono stati condannati in un separato processo. Per la calunnia e la diffamazione finalizzata a «screditare nella dignità personale e professionale» dell’investigatore «attribuendo al pluridecorato ispettore di polizia De Stefano gravissimi reati», i due imputati dovranno ora risarcire la parte civile, assistita dall’avvocato Andrea Moreno, con provvisionali di 10mila lei e 15mila lui.

L’ex inviato barese Domenico De Pasquale e la moglie Corinna Martino, dovranno risarcire il poliziotto che stava indagando su di loro per il «castello di menzogne» costruito contro di lui, accusandolo di aver estorto dichiarazioni ai testimoni, e falsificato i verbali
Giovedì 30 Gennaio 2025, 08:55
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