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Bari, finti carabinieri chiedono 5mila euro: il dramma di due 80enni

 
Leo Maggio

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Leo Maggio

Bari, finti carabinieri chiedono 5mila euro: il dramma di due 80enni

Banda di lestofanti in azione tra Palo, Grumo e Bitonto. Già cinque casi in poche ore

Mercoledì 17 Luglio 2024, 08:02

BARI - Si finge avvocato per far credere ad una coppia di anziani che il loro figlio ha avuto un incidente e ha bisogno di assistenza legale urgente. Ma è solo un modo per estorcere denaro con l’inganno. E’ successo l’altra mattina a Bitonto, dove, verso mezzogiorno, due persone anziane sono state le ennesime vittime di un raggiro. La coppia è stata raggiunta dalla telefonata di un sedicente avvocato che, dopo aver spiegato che il loro congiunto aveva avuto un grave incidente, ha chiesto cinquemila euro subito per evitare il rischio di pesanti conseguenze legali. La coppia non ci ha pensato due volte e ha ceduto, consegnando al basista quanto concordato al telefono.

Nelle stesse ore, la storia si ripete uguale: il tentativo di truffa ai danni di una coppia di Grumo e di altre tre coppie a Palo del Colle, tutte ultraottantenni e residenti in pieno centro, a poche centinaia di metri l’una dall’altra. Una vicenda che conferma la vulnerabilità delle persone anziane, nelle mire di truffatori senza scrupoli che, probabilmente, attraverso banche dati, riescono a carpire informazioni e numeri di telefono.

Qui, il copione è leggermente diverso da Bitonto ma, si presume, si tratti della stessa organizzazione. Squilla il telefono. «Pronto? Sono un maresciallo dei Carabinieri, c’è una comunicazione urgente per lei da ritirare dal suo Comune». Inizia proprio così la telefonata ricevuta da un’anziana signora di 80 anni. La voce è rassicurante, i contenuti della conversazione no. La donna allarmata spinge il marito 85 anni ad uscire per andare a ritirare il documento mentre, dall’altra parte della cornetta, il presunto maresciallo, intrattiene la donna al telefono con alcune domande. «Lei ha figli, qualcuno vive con voi, sono sposati?» le chiede.

Il marito esce. L’anziana signora resta sola in casa, sempre convinta di parlare con un Carabiniere. Si lascia andare e qualche risposta gliela fornisce. Al sedicente Carabiniere bastano quelle poche informazioni raccolte per costruire tutta la trama del suo inganno. I toni si fanno drammatici. «Sua figlia ha investito una donna, è molto grave, rischia la vita» aggiunge l’uomo provocando la reazione allarmata della donna.

«E mia figlia dov’è, come sta?» replica l’anziana signora in preda ad una profonda ansia. «Rischia il carcere – incalza – ma cinquemila euro da pagare subito basterebbero ad aprire la pratica e farla uscire».

Intanto torna il marito: «Al Comune non ci sono comunicazioni per noi».

Il cerchio sembra chiudersi e la coppia di anziani inizia a sentire puzza di bruciato. Suona il citofono. Si avvicinano alla persiana e scorgono uno sconosciuto, altezza media, barba folta, pantalone e maglia nera, automobile bianca. Si tratta probabilmente del complice passato a ritirare il denaro. Riescono a mettersi in contatto con la figlia che li rassicura di stare bene. La coppia di anziani comprende definitivamente di essere vittima di una tentata truffa, non rispondono al citofono e decidono di rivolgersi ai Carabinieri, quelli veri, per sporgere denuncia.

Ed è proprio mentre un militare prende nota di quanto avvenuto che dalla centrale operativa del 112 giunge l’allarme di un altro tentativo di truffa ad un’altra coppia di anziani. La storia raccontata è la stessa ma, questa volta, la cifra richiesta è di settemila euro. Ora al vaglio degli inquirenti la visione delle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona alla ricerca di dettagli utili a scoprire il volto del basista. Ma c’è ancora tempo per un altro raggiro. Il terzo in poche ore a Palo. Un anziano si rivolge ancora ai Carabinieri: «Abbiamo paura, aiutateci».

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