BARI - Due feste separate, per dare l’addio alla campagna elettorale, mandare un ultimo appello agli elettori e tirare la volata anche per i due candidati alle presidenze dei Municipi 3 (Filippo Colonna) e 5 (Krizia Colaianni): Fabio Romito, candidato unico del centrodestra alla carica di sindaco ha salutato così le due settimane supplementari che porteranno Bari al turno di ballottaggio. Il primo evento è stato organizzato nel tardo pomeriggio sulla spiaggetta di Provolina, su lungomare Starita, nel territorio del Municipio 3, mentre poi la festa si è spostata al Taboo per la chiusura della campagna elettorale nel Municipio 5.
Nel corso della giornata, Romito ha incontrato anche due ministri del governo Meloni, venuti a sostenerlo nelle ultime ore di campagna elettorale: prima il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto e, nel pomeriggio, Annamaria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca. «Nelle ultime ore – ha spiegato Fitto – la campagna elettorale si è molto incattivita e questo è anche un segnale di nervosismo. Gli attacchi personali testimoniano qualche preoccupazione. Voglio esprimere la mia totale vicinanza a Fabio, perché ci sono stati attacchi che portano a esagerazioni da tutti i punti di vista e anche a commenti, scelte e posizioni che sicuramente non dovrebbero far parte di una campagna elettorale corretta e civile». Il riferimento è stato alle minacce ricevute via social da Romito, non più tardi di giovedì scorso.
Tornando ai momenti finali della campagna elettorale, nelle intenzioni degli organizzatori, si è trattato di due feste più che di due comizi, per richiamare soprattutto gli elettori più giovani. Musica, divertimento, le esortazioni ad andare a votare e, a fine serata, i più arditi hanno anche scelto di fare un bagno benaugurante. «Rappresento il centrodestra che vuole governare questo Paese con equità, con giustizia, con un’idea di progresso e di prospettiva futura che non è quello che stiamo vivendo» ha ribadito Romito qualche giorno fa in una tribuna elettorale. «Abbiate il coraggio di cambiare. Per quanto Vito Leccese si accompagni ormai negli ultimi giorni sempre con il sindaco uscente Antonio Decaro, dobbiamo ricordarci tutti che la scelta dei baresi non sarà tra me e Antonio Decaro, ma tra me e Vito Leccese che rappresenta oggi un sistema di governo che parte da Michele Emiliano e arriva fino ai nostri giorni. Abbiamo il dovere di cambiare, di guardare al futuro con ottimismo, con una prospettiva di discontinuità. Dopo vent’anni, il rischio di una grave compressione democratica è altissimo perché se i dirigenti non cambiano, se non cambiano i presidenti delle municipalizzate, se non cambiano le facce degli uomini che stanno al potere in questa città, in che modo potremo garantire a Bari di crescere e di dirsi veramente democratica? Questo – ha concluso – è il rischio che non possiamo correre, andate a votare e votate per il cambiamento».
Anche per la seconda serata di chiusura della campagna elettorale, il candidato del centrosinistra Vito Leccese ha scelto l’informalità, con un momento conviviale davanti al comitato elettorale di via Argiro. D’altra parte, il momento politicamente più liturgico è stato organizzato giovedì scorso, con il ritorno a Bari della segretaria del Partito democratico Elly Schlein che, dal palco, rivolgendosi direttamente al candidato ha augurato: «Caro Vito, ti vogliamo sindaco di Bari da lunedì, forza».
Per ieri, invece, Leccese si è sostanzialmente affidato alla stessa formula di due settimane fa ovvero musica, tanta gente, convivialità e giusto qualche parola per ringraziare quanti lo hanno sostenuto in questa campagna elettorale. Con lui – come spessissimo negli ultimi giorni – il sindaco uscente Antonio Decaro e l’ex avversario Michele Laforgia, che è arrivato terzo al ballottaggio e con il quale, sin dai minuti immediatamente successivi alla certificazione del ballottaggio, Leccese aveva spiegato di voler collaborare per un programma unitario e condiviso.
Con Decaro, invece, Leccese ha girato un altro video elettorale (erano già stati protagonisti di un’intervista doppia settimane fa), questa volta dedicato alle modalità di voto. Nel video – ancora una volta – i due hanno ironizzato sulle accuse di continuità esagerata e poi Decaro ha spiegato come si vota.
«Mi accusano di rappresentare la continuità con Antonio Decaro – ha spiegato Leccese qualche giorno fa in una tribuna elettorale – ma per me non è un’accusa, io l’avverto come una medaglia, nel senso che io sono fiero, sono orgoglioso di aver condiviso con Antonio dieci anni di governo di questa città, di essere stato al suo fianco nelle grandi sfide che abbiamo affrontato, nella ricerca delle soluzioni». Per Leccese «Bari oggi è a un bivio, deve scegliere se diventare una città più moderna, più efficiente, più verde, più sostenibile, più equa, più giusta, più inclusiva o tornare indietro nel tempo, magari ai tempi di scippolandia. Io conosco a fondo la macchina amministrativa del Comune di Bari, ne conosco i pregi, ne conosco i difetti, so dove intervenire, so da che punto iniziare a lavorare, magari lavorare per modificare le cose che non sono riuscite bene».
«Bari deve fare una scelta, questa elezione non è X Factor né La Corrida dei dilettanti allo sbaraglio, Bari deve scegliere il sindaco che dovrà, insieme ai cittadini baresi, decidere dove e come investire oltre un miliardo di euro del Pnrr, magari trasformando le caserme dismesse in campus universitari o realizzando asili nido, riqualificando i 42 km di costa o realizzando il grande bypass ferroviario che eliminerà i binari e i passaggi a livello da Palese e da Santo Spirito o aiutare la gente che non ha un lavoro ad avere un lavoro o sostenere il contributo alloggiativo: penso di interpretare la visione della città del futuro – ha concluso Leccese - e penso che Bari sia matura per fare definitivamente un salto di qualità».