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Monopoli, guarda programma in tv e sullo schermo riconosce il truffatore

 
Ruben Rotundo

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Ruben Rotundo

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«Mi ha spillato mille euro in cambio di IPhone e tablet mai avuti». Il presunto impostore è accusato di avere raggirato alberghi nel Nord: andava via senza pagare

Martedì 04 Giugno 2024, 12:28

MONOPOLI - Ha tentato di vendere smartphone e tablet a prezzi vantaggiosissimi ad un monopolitano, e poi è sparito incassando i soldi senza ovviamente consegnare la merce. Un raggiro tornato alla mente della vittima quando sullo schermo tv riappare lo stesso presunto venditore chiamato a difendersi dall’accusa di aver pernottato e utilizzato i servizi di alberghi nel Nord Italia, andando via senza pagare.

Sembra la storia del film «Prova a prendermi», nel quale Leonardo Di Caprio impersona Frank Abagnale Jr, un italo-americano che dal 1964 al 1969 incassò centinaia di assegni falsi in 26 Paesi del mondo e in tutti gli Stati Uniti, mentre Tom Hanks è l’agente dell’FBI che era sulle sue tracce.Questa vicenda invece è tutta italiana. Qualche settimana fa, un monopolitano è entrato in contatto con una persona che ha detto di essere un dirigente di Amazon Italia. Visto il suo ruolo apicale, gli avrebbe proposto la vendita di IPhone a prezzi molto vantaggiosi. In un primo momento, l’acquirente non ha creduto alla offerta, successivamente è stato convinto a prendere la merce, pagandola circa 1.000 euro. Conclusa la transazione e versata la somma richiesta, la merce non è mai arrivata. La truffa quindi era riuscita alla perfezione. A quel punto, la vittima ha deciso di denunciare l’accaduto.

Il destino, però, a volte è davvero molto strano, spesso è fantasioso e incredibile. Il caso quindi ha voluto che il giorno prima di denunciare l’accaduto, la vittima ha rivisto il presunto truffatore, ma questa volta in tv. Precisamente sui canali RAI, nel corso del noto programma televisivo “La vita in diretta”.

L’uomo, A.F.R. le sue iniziali, 46enne, campano, ma residente a Seregno, in provincia di Monza Brianza, era stato intervistato da Valerio Scarponi, all’interno della trasmissione condotta da Alberto Matano, in merito ad alcune presunte truffe ai danni di alcuni alberghi del Nord Italia. Da quanto raccontato in tv e sui giornali del Nord, avrebbe truffato numerosi alberghi, tanto da essere interdetto da almeno 32 Comuni, come riportato in un articolo de Il Messaggero e su alcuni quotidiani locali.La sua storia è stata raccontata almeno due volte a La Vita in Diretta. È stato invitato anche al programma RAI “I Fatti Vostri” intervistato da Tiberio Timperi dove, anche in questo caso, è stato anche riconosciuto da un albergatore truffato. Nei video degli alberghi trasmessi nel corso dei programmi televisivi si vede benissimo il suo volto e il suo modus operandi, anzi è lui stesso a raccontarlo durante l’intervista: spesso in viaggio d’affari per conto di varie note aziende multinazionali, avrebbe approfittato del fatto che molte volte il suo cognome sarebbe stato storpiato in fase di registrazione. In un video dice di aver già consegnato il documento di riconoscimento ma in reception nessuno lo avrebbe mai registrato. Dalle denunce emergerebbe anche che avrebbe fornito documenti d’identità falsi. Solo una volta avrebbe fornito il suo vero documento d’identità. Poi con banali stratagemmi, avrebbe promesso di pagare il conto, uscendo dall’albergo per non fare più ritorno.Nel suo profilo Linkedin in effetti si presenta come general manager è dà la sua disponibilità a lavorare come responsabile account commerciale. Nel suo curriculum vitae sono elencate note multinazionali.

A Monopoli l’uomo è stato denunciato per truffa aggravata. Nel Nord Italia, oltre all’interdizione nei 32 Comuni, è stato denunciato dagli albergatori per truffa, sostituzione di persona e appropriazione indebita. Ha ricevuto anche una condanna per insolvenza fraudolenta dal Tribunale di Como e 4 mesi di reclusione per un importo di 1500 euro non saldato e due strutture ricettive. Nel corso delle interviste televisive ha promesso di saldare quanto deve agli albergatori che lo hanno denunciato.

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