BITONTO - Il Comune di Bitonto (Bari) ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica per individuare i responsabili della contaminazione della discarica per rifiuti solidi urbani «Ecoambiente», in contrada Torre d’Agera. Ad annunciarlo in conferenza stampa è stato il sindaco del Comune barese, Francesco Paolo Ricci: dalle analisi condotte è emerso come la fonte primaria di contaminazione sia costituita dal liquido prodotto dai rifiuti conferiti (percolato), che ha determinato, a causa della scarsa tenuta dello strato impermeabile del fondo della discarica, il successivo inquinamento della falda acquifera sotterranea della zona. Con una memoria, l’amministrazione comunale di Bitonto ha dunque chiesto di indagare per individuare le persone fisiche e giuridiche responsabili, per le quali si configurerebbe il reato di disastro o inquinamento ambientale.
«I dati emersi - ha spiegato il sindaco Francesco Paolo Ricci - prefigurano un’evidente alterazione dell’equilibrio dell’ecosistema di tutta la zona, che richiederebbe nell’immediato una serie di misure urgenti per la messa in sicurezza del sito e in prospettiva un oneroso intervento di ripristino ambientale. Per questo abbiamo già allertato tutti gli enti preposti al controllo del territorio e delle discariche, perché si faccia tutto quanto necessario».
Domani, per discutere della vicenda, è stato convocato un tavolo promosso dalla Regione Puglia, che vedrà la partecipazione anche della Asl, di Arpa Puglia e della Città metropolitana di Bari. La discarica non è più funzionante dal 2009, in seguito a un primo intervento dei Carabinieri del Noe e dell’Arpa Puglia, che avevano riscontrato la presenza di metalli pesanti nelle acque passanti per la discarica, tanto da indurre il Comune a ordinare il divieto, valido ancora oggi, di prelevare acqua per uso irriguo dai pozzi limitrofi al sito. Ricci ha poi aggiunto come il Comune potrebbe costituirsi parte civile «per ottenere il risarcimento di tutti i danni materiali e morali, che i cittadini hanno subìto e rischiano di subire a causa di un autentico scempio ambientale».